“Le IDF hanno iniziato a condurre attacchi su vasta scala e a mobilitare le truppe negli ultimi giorni per ottenere il controllo operativo nelle aree di Gaza“, hanno comunicato le forze di difesa israeliane, al termine di una giornata di attacchi che a Gaza hanno fatto contare un centinaio di morti.

“Ciò fa parte dei preparativi per espandere le operazioni e raggiungere gli obiettivi della guerra, tra cui il rilascio degli ostaggi e lo smantellamento dell’organizzazione terroristica Hamas. Le truppe dell’IDF continueranno a operare per proteggere i civili israeliani e raggiungere gli obiettivi della guerra.”, hanno aggiunto le Idf.

I funzionari della difesa civile e del ministero della Salute guidati da Hamas hanno affermato che da giovedì sono state uccise circa 250 persone negli attacchi israeliani.

Il governo di Netanyahu aveva dichiarato che un’intensificazione dell’offensiva sarebbe iniziata con la partenza del presidente degli Stati Uniti, Trump, dal Medio Oriente, dove è stato impegnato in un tour diplomatico di 4 giorni che si è concluso ieri, venerdì 16 maggio.

L’operazione è stata definita “Gideon’s Chariots”, un riferimento a un guerriero biblico: secondo le dichiarazioni arrivate da diverse autorità israeliane negli ultimi giorni, vedrebbe le IDF conquistare il territorio e assumerne permanentemente il controllo, spostando i civili a sud della Striscia.

L’escalation di violenza da parte di Israele potrebbe essere considerata una violazione del diritto internazionale, secondo il capo delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk. “Questa ultima raffica di bombe, che costringe la gente a spostarsi in mezzo alla minaccia di attacchi intensificati, la distruzione metodica di interi quartieri e la negazione dell’assistenza umanitaria, sottolineano che sembra esserci una spinta verso un cambiamento demografico permanente a Gaza, che sfida il diritto internazionale ed equivale a una pulizia etnica”, ha affermato.

Dall’inizio di marzo Israele ha imposto un blocco degli aiuti a Gaza che sta portando i civili alla fame. Da giorni dagli ospedali di Gaza, dalle Nazioni Unite, arrivano gli allarmi sull’aumento dei casi di malnutrizione, soprattutto tra i bambini. Che “molte persone stanno morendo di fame” a Gaza, lo ha detto anche il presidente degli Usa, Trump, nel giorno in cui ha lasciato il Medio Oriente. Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti sono “preoccupati” per la situazione.

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