Da una parte ha detto che è disponibile a un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e a un accordo sul rilascio degli ostaggi. Dall’altra ha sostenuto che entro la fine dell’operazione “Carri di Gedeone” Gaza sarà sotto il controllo di Israele e Hamas sarà sconfitto. Detta quindi le condizioni per la fine della guerra, Netanyahu, in una conferenza stampa convocata dopo 163 giorni, in cui ha esordito dicendo che Israele ha un obiettivo chiaro e giustificato per sconfiggere Hamas. “Ci impegneremo a raggiungere questi obiettivi fino alla fine”, ha assicurato il premier israeliano.

Israele – ha riferito ancora – si è “sbarazzato di decine di terroristi” e di “infrastrutture terroristiche” a Gaza, ma detto che il loro lavoro “non è ancora finito” e che “alla fine” la Striscia di Gaza sarà completamente sotto il controllo di sicurezza israeliano e che Hamas sarà sconfitto. Rivela poi che hanno “probabilmente ucciso” il leader di Hamas, Mohammed Sinwar.

Nell’annunciare la possibilità di un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e la disponibilità ad accordarsi per il rilascio delle persone rapite da Hamas il 7 ottobre del 2023, Netanyahu ha detto che loro ritengono che degli ostaggi da liberare, solo 20 siano ancora in vita.

Ha poi svelato un piano in tre fasi per la consegna degli aiuti a Gaza: l’invio di generi di prima necessità nella Striscia, l’apertura di punti di distribuzione alimentare da parte di aziende statunitensi sotto la protezione dell’esercito israeliano, la creazione di una zona per proteggere i civili dopo aver assunto il controllo della sicurezza di Gaza. Dopo un blocco durato 11 settimane, nei giorni scorsi Israele ha permesso temporaneamente l’ingresso nella Striscia dei camion carichi di aiuti. Secondo i funzionari israeliani, finora sono entrati 93 mezzi, ma l’Onu dice che questi aiuti non sono stati ancora distribuiti al popolo palestinese.

Netanyahu ha poi parlato di Iran, che definisce una “grave minaccia per Israele” e con cui si è augurato di raggiungere un accordo, con il coordinamento degli Stati Uniti, che impedisca all’Iran di dotarsi di armi nucleari. Forse un messaggio, dopo la notizia secondo la quale Israele sarebbe impegnato nel preparare attacchi “imminenti” contro le centrali di Teheran.

La conferenza stampa odierna di Netanyahu arriva dopo giorni di pressioni su Israele da parte di molti Paesi per la ripresa e più pesante offensiva a Gaza e per la situazione umanitaria catastrofica nella Striscia dopo il blocco degli aiuti umanitari di 11 settimane. Oggi poi i militari dell’esercito israeliano hanno finanche aperto il fuoco durante la visita di Cisgiordania di una delegazione diplomatica, un episodio che sta ricevendo condanne da ogni parte.

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