Entro le due settimane avrebbe deciso se attaccare o meno l’Iran e alla fine, a tre giorni da quella dichiarazione, lo ha fatto: “Abbiamo completato con successo attacchi su tre siti nucleari in Iran”, ha detto Trump. Quando in Italia erano quasi le 2, gli aerei da guerra degli Stati Uniti hanno colpito tre siti nucleari chiave in Iran: Fordo, Natanz e Isfahan. Trump ha deciso di attaccare l’Iran e poi gli ha detto che “ora deve fare la pace”, altrimenti “i futuri attacchi saranno molto più grandi e molto più facili”.

Ricordiamo che non è stato l’Iran a provocare questa guerra, voluta da Israele con la spiegazione che doveva attaccare preventivamente per difendersi dalla minaccia nucleare iraniana. E ricordiamo che l’Iran aderisce al Trattato di non proliferazione delle armi nucleari insieme a Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Francia e Cina, e che i Paesi nel mondo che secondo l’ultimo rapporto Sipri possiedono armi nucleari sono nove: Cina, Francia, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, India, Pakistan, Corea del Nord e Israele, che sarebbe dotato di almeno 90 testate nucleari senza dover subire le regole, le sanzioni e i controlli a cui deve invece sottostare chi aderisce al Tnp.

“Gli Stati Uniti, membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, hanno commesso una grave violazione della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del TNP attaccando gli impianti nucleari pacifici dell’Iran”, ha detto il ministro degli Esteri dell’Iran, Abbas Araghchi, che ha avvertito: “Gli eventi di questa mattina sono scandalosi e avranno conseguenze eterne”. “Ogni singolo membro delle Nazioni Unite deve essere allarmato da questo comportamento estremamente pericoloso, illegale e criminale”, ha poi detto, aggiungendo che “in conformità con la Carta delle Nazioni Unite e le sue disposizioni che consentono una legittima difesa, l’Iran si riserva tutte le opzioni per difendere la propria sovranità, i propri interessi e il proprio popolo”.

L’Iran e i suoi alleati avevano minacciato di prendere di mira siti americani nella regione nel caso ci fosse stato un coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nel conflitto. Ora quindi si attende per capire quali saranno le reazioni e le conseguenze di questo attacco statunitense.

Intanto al presidente Trump sono arrivate le congratulazioni del primo Ministro israeliano Netanyahu: “La sua coraggiosa decisione di colpire gli impianti nucleari iraniani con la straordinaria e giusta potenza degli Stati Uniti cambierà la storia”, ha detto, sostenendo che gli attacchi hanno dimostrato che “l’America è stata davvero insuperabile”.

Gli Stati Uniti sono intervenuti nella guerra contro l’Iran nonostante da giorni sostenevano che Israele stesse vincendo, con attacchi che non hanno risparmiato nemmeno i siti nucleari nonostante il rischio di fuoriuscite radioattive, rischio che dopo i bombardamenti statunitensi è stato per ora escluso: l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha dichiarato che non è stato segnalato “alcun aumento nei livelli di radiazioni esterne” dopo che gli Stati Uniti hanno colpito tre siti nucleari in Iran.  “L’AIEA fornirà ulteriori valutazioni sulla situazione in Iran man mano che saranno disponibili maggiori informazioni”, si legge nel comunicato.

Trump ha detto in un discorso televisivo alla nazione che gli Stati Uniti hanno “cancellato i siti nucleari chiave dell’Iran” (lo ha detto Trump). Ora che la minaccia nucleare è stata quantomeno notevolmente indebolita, quindi la guerra in cui Israele sta avendo la meglio (come sostengono Israele, Stati Uniti e il numero di morti e feriti, oltre 600 i morti in Iran e 27 in Israele) volge al termine?

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