Si può uscire solo per lavoro, urgenza e necessità. Questo impone il Dpcm del 3 novembre per le regioni rosse di cui anche la Campania fa parte dal 15 novembre scorso. Ma in piazza Garibaldi, a Napoli, il lockdown sembra non essere mai entrato in vigore. Decine di persone la affollano ogni giorno, noncuranti delle restrizioni anti-Covid. Si tratta principalmente di uomini di origine straniera, che si ritrovano in piazza e vi restano per ore, o che nella zona circostante la stazione centrale hanno trovato un posto dove dormire e ripararsi.

Ieri erano diverse le pattuglie della polizia municipale presenti tra piazza Garibaldi e Porta Nolana. E sotto gli occhi degli agenti numerosi erano gli assembramenti. C’era chi giocava a basket, chi sostava sulle scale dell’anfiteatro, chi si faceva allegre chiacchierate tra i giochi allestiti per i bambini, e gruppi chi si attardavano lungo i marciapiedi.

“È sempre così, tutti i giorni, anche con il lockdown. Intorno alle 17 iniziano ad andare via. Restano qui anche con la polizia municipale. Solo quando arrivano i carabinieri riescono a mandarli via”, racconta una barista. Non è disponibile a un’intervista, come il residente che arriva a prendere un caffè da asporto: “Io vivo qui vicino e la situazione è sempre questa”. “Noi non siamo razzisti, il problema non è il colore della loro pelle”, ci tiene a precisare. “Purtroppo se li arrestano e il giorno dopo stanno di nuovo qua, loro sanno che non hanno nulla da perdere e fanno quello che gli pare”, dice un uomo dietro al banco di una pizzetteria.

Nella zona, da tempo, residenti e commercianti denunciano problemi legati ai bivacchi di immigrati che in quell’agglomerato hanno trovato la loro casa e un luogo di ritrovo. Tanti sono gli esercizi commerciali che negli ultimi due decenni sono passati alla gestione di persone arrivate dall’estero. Negozi storici hanno lasciato il passo a kebabberie, negozi di articoli cinesi, barbieri, parrucchieri, botteghe etniche, internet point. Molte anche le attività abusive, che trovano spazio in anonimi locali al pianterreno dei palazzi abitati.

Tanti, ieri, anche i venditori ambulanti irregolari che si aggiravano tra piazza Garibaldi e via Firenze. E all’ora di pranzo si è dato il via persino agli ormai noti mercatini della “monnezza“. In piena pandemia da coronavirus, con un lockdown in corso, sotto la statua di Garibaldi, sotto gli occhi di tutti, è iniziata la vendita di rifiuti, oggetti recuperati dai contenitori dell’immondizia e venduti per pochi spiccioli all’ingresso di una Napoli che ieri era semi-deserta. Poco più avanti, a Porta Nolana, lo smercio andava avanti da ore, nonostante la presenza di un furgoncino della Municipale su corso Garibaldi.

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