Fonte foto: Polstrada fanpage site

Sotto torchio da questa mattina dei soggetti sospettati per la rapina al rider avvenuta sabato scorso a Napoli. Gli inquirenti li stanno sentendo da ore. Finora nessuna conferma dalla questura di eventuali arresti. Sono le 19 quando la risposta ufficiale è la stessa di quella fornita nelle ore passate: dei sospettati sono stati condotti in questura, tra di loro ci sono dei minori. Bocche cucite, per il momento.

La polizia di Stato indaga sul caso che ha sollevato l’indignazione generale dopo la diffusione del video che ha immortalato i momenti del violento assalto. Sei persone il 2 gennaio scorso hanno accerchiato e pestato la vittima, prima di portarle via lo scooter. L’aggressione è stata ripresa da un palazzo in zona Calata Capodichino e si è consumata nell’indifferenza di chi occupava le auto passate durante il pestaggio.

I poliziotti in mattinata hanno rinvenuto il motorino rubato presso l’abitazione di uno dei sospettati. Lo scooter è stato restituito al proprietario, Gianni, un 50enne disoccupato, papà di 2 figlie, che si arrangia con le consegne a domicilio per poter andare avanti. Ai giornalisti che in mattinata lo hanno intervistato, Gianni ha raccontato di aver perso il lavoro nel 2015. Faceva il macellaio in un supermercato della grande distribuzione. Ringrazia per la gara di solidarietà scattata quando il filmato della rapina è diventato virale, si dispiace per i suoi assalitori che – dice – “sono giovani”, e non chiede soldi, ma una vita normale, con un lavoro che gli permetta di vivere dignitosamente.

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