Dopo mesi di tensione e manifestazioni, ieri si è arrivati a un punto fermo sulla delicata situazione dello stabilimento Whirlpool di Napoli. La multinazionale degli elettrodomestici, infatti, ha accolto la proposta del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, per “sospendere” la procedura di licenziamento degli operai dello stabilimento di via Argine fino al 15 ottobre, così da avere il tempo utile per un confronto sul piano di rilancio.

Si parte dalla proposta della società pubblica Invitalia. Si tratterebbe di un progetto ambizioso con diversi nomi – al momento sconosciuti – per dare una svolta alla vertenza degli oltre trecento lavoratori. “Lo sforzo del governo è trovare una prospettiva seria di riconversione industriale” ha detto il ministro Giorgetti, che ha spiegato: “Val la pena approfondire questo progetto. Ringrazio l’azienda e i sindacati per la disponibilità ad esaminare il percorso presentato”. In una serie di incontri tecnici – come quello del prossimo 28 settembre al Mise – le parti sociali potranno apprendere tutti i dettagli sul destino del sito e dei suoi lavoratori.

La multinazionale Whirlpool – presente al confronto con il Governo insieme ai sindacati – ha “dialogato” con il consorzio che dovrebbe avviare la reindustrializzazione del sito di Napoli: ci sono cinque grandi partner e un potenziale investimento di 87 milioni. Si punta al comparto dell’automotive-ferrotranviario per la produzione di sedili per veicoli, sulla mobilità sostenibile, su progetti di innovazione a favore delle piccole e medie imprese della mobilità, su un centro di eccellenza che lavora su servizi di ingegneria avanzata per la mobilità. Insomma, un polo di grande eccellenza che dovrebbe riconsegnare respiro a centinaia di lavoratori da tempo senza alcuna rassicurazione sul proprio posto di lavoro.

“Il piano si muove sulle direttrici di sviluppo tracciate con il PNRR e punta sulla costituzione di un hub industriale per la mobilità sostenibile, a partire dalle filiere già presenti nella regione sia per quanto riguarda l’automotive che il trasporto su rotaie” spiegano il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis e il segretario generale della Fim Cisl di Napoli Biagio Trapani. “Consideriamo le premesse del piano importanti, coniugano occupazione e processi industriali di medio lungo periodo accogliendo quanto da tempo come Fim stiamo sostenendo e, cioè, che la soluzione della vertenza Whirlpool può trascinare l’intero territorio campano verso un processo industriale di rilancio e occupazione, a patto che si sfruttino positivamente le risorse e che tutti facciano sistema. Ora bisogna monitorare l’affidabilità delle aziende interessate e le risorse che intendono mettere in campo”, evidenziano.

“Dopo pressioni fatte nel tavolo ministeriale di ieri, siamo riusciti a scongiurare la chiusura al 29 settembre” afferma Vincenzo Accurso, operaio dello stabilimento di Napoli Est e sindacalista Uilm. “Riteniamo che i tempi non permettono di ragionare sulla proposta che il Governo vuole portare insieme a Invitalia: bisogna fare un approfondimento che non si risolve in pochi giorni ma ha bisogno di tanti tavoli di confronto per capire se questa situazione sia perseguibile”. “Noi ci rifacciamo sempre alla volontà che Whirlpool rispetti gli impegni, lo ripetiamo sempre” sottolinea Accurso, che spiega: “Vogliamo che la multinazionale prenda parte ai processi. C’è bisogno di valutare se questa soluzione sia migliore di Whirlpool stessa: siamo ancora in una fase embrionale per poter fare scelte. Non si conoscono i nomi di chi deve far parte del consorzio. Inoltre, dobbiamo garantire l’assunzione di tutti i lavoratori, con gli stessi istituti, ma soprattutto un progetto così solido che permetta di guardare al futuro di lunga data”.

Il nodo è capire la consistenza del progetto annunciato e i tempi di questo “passaggio”. I lavoratori della Whirlpool di Napoli Est sono fermi da mesi, ma nel frattempo hanno fatto sentire la propria voce scendendo in piazza e con manifestazioni simboliche non solo a Napoli ma anche in altre città d’Italia.

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