Fonte foto: screenshot video

Con bombe, spari e coltelli di ogni genere. Nel recente passato gli attentati sono stati compiuti con queste armi. Fino ad oggi mai nessuno in Occidente aveva pensato di compiere stragi con arco e frecce. E’ successo nella serata di ieri in Norvegia, dove un uomo aggirandosi nella città di Kongsberg, a circa 80 km a sud-ovest della capitale norvegese, Oslo, così ha ucciso 5 persone e ne ha ferito gravemente altre due.

Le vittime sono quattro donne e un uomo di età compresa tra i 50 e i 70 anni. Uno dei feriti è un agente di polizia che si trovava fuori servizio all’interno del supermercato dove si ritiene che sia cominciato l’assalto.

Il poliziotto è ricoverato in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva, dove si trova anche l’altra persona ferita. A rivelare il suo stato di salute è il capo della polizia locale, Oeyvind Aas, che ha definito l’attentato di ieri “un atto terroristico”, di cui non si conoscono ancora i motivi.

“Erano le 18,30 (ora locale, ndr) quando la polizia ha ricevuto numerose chiamate su un uomo che si muoveva a Kongsberg con un’arma. L’arma era un arco con le frecce. L’uomo è stato arrestato alle 18,47”, ha riferito alla stampa Aas. Ha detto, poi, che durante la cattura sono stati sparati colpi di avvertimento.


Il soggetto fermato è un cittadino danese di 37 anni. Nel corso di un interrogatorio ha confessato di essere l’autore della strage. L’uomo era già noto alla polizia, che da qualche tempo lo teneva sott’occhio per il timore di una sua radicalizzazione dopo la conversione all’Islam.

L’attacco è avvenuto alla vigilia dell’insediamento del nuovo governo di centro-sinistra della Norvegia. Il primo ministro eletto, Jonas Gahr Store, ha affermato che l’attacco è stato un “atto raccapricciante e brutale”. Il premier uscente, il conservatore Erna Solberg, ha affermato che le notizie sull’attacco sono “orribili”. Condannando l’accaduto, il sindaco di Kongsberg, Kari Anne Sand, ha definito la sua comunità “completamente normale con persone completamente normali”

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