Un viaggio nell’era del cinema muto attraverso una selezione di manifesti pubblicitari e rarissimi bozzetti. Fino al 9 marzo 2025 il Museo interattivo del Cinema ospiterà la mostra “Marcello Dudovich, Unfinished. Cinema, 1915-1933”, un’esposizione prodotta e realizzata da Cineteca Milano e a cura di Matteo Pavesi.
Ventisei i lavori esposti e restaurati da Cineteca Milano, nove dei quali sono attribuibili a Marcello Dudovich, artista triestino di nascita e milanese di adozione, vissuto tra il 1878 e il 1962, noto soprattutto per essere stato uno dei più importanti cartellonisti e pubblicitari italiani del Novecento e un ottimo pittore.
Degli altri lavori in mostra, tre sono attribuibili a Alfredo Ortelli, due a Giovanni Vianello, uno a Tito Corbella, Filippo Omegna ed Enrico Sacchetti, mentre i rimanenti non hanno alcun segno distintivo che li possa ricondurre a un autore specifico.
Gli autori della prima generazione di cartellonisti, di cui Dudovich fa parte, provengono da esperienze artistiche diverse: pittura, illustrazione (per riviste, giornali e libri), caricatura, scenografia, grafica pubblicitaria per l’opera e il teatro e, soprattutto, dall’esperienza del manifesto pubblicitario che dal 1888 in poi ha conosciuto in Italia una fortunata e rapida diffusione.
Nati nella seconda metà dell’Ottocento, i primi cartellonisti cinematografici italiani si formarono in ambienti artistici classici: la maggior parte frequentava le Accademie di Belle Arti, ma non sono meno frequenti i casi di formazione autodidatta, magari tramite un percorso più improntato al disegno.
Ai bozzetti si aggiungono anche due manifesti dello stesso Marcello Dudovich prestati dalla Fondazione Massimo e Sonia Cirulli, San Lazzaro di Savena (BO), per i film muti “Piccola ombra” di Bianca Virginia Camagni e Ugo Falena (1916) e Severo Torelli di Louis Feuillade (1914), e un manifesto proveniente dalla Direzione Regionale Musei Veneto – Museo Collezione Salce Treviso, per il film “L’uomo che voglio” di Sam Wood (1933).
I ventisei bozzetti, tutti provenienti dall’Archivio di Cineteca Milano, sono stati oggetto di un accurato intervento di restauro eseguito in collaborazione con la Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera. Gli studenti, in qualità di tirocinanti presso il laboratorio interno della Cineteca, hanno avuto l’opportunità di lavorare sul prezioso nucleo di dipinti su carta.
L’intero restauro è stato condotto nell’ottica del minimo intervento, volto a preservare l’immagine pittorica degli esemplari, conservandone, tuttavia, le caratteriste originali. L’intervento ha dato modo, inoltre, di studiare attentamente i materiali, sia dal punto di vista tecnico che storico-artistico, consentendo talvolta di stabilire con certezza l’origine e l’autorialità di alcune delle opere, fino ad oggi sconosciute.