È arrivata la risposta dell’Iran contro Israele, dopo l’attacco della notte scorsa dell’Idf contro siti militari e nucleari del Paese degli Ayatollah. Decine di missili e droni hanno colpito diverse città israeliane, provocando decine di feriti, di cui due gravi. Avevamo raccolto il racconto di quei momenti vissuti dal territorio israeliano dall’italiano Antonello Sannino, il presidente di Antinoo Arcigay di Napoli, ora bloccato in Israele. Sannino dopo gli attacchi di Iran di questa sera, ha raggiunto di nuovo i rifugi nei pressi della struttura ricettiva in cui si trova insieme ad altri italiani e alle delegazioni provenienti da altri Paesi, rimanendo lì alcune ore prima di uscire su indicazione delle autorità di Israele.

“La delegazione brasiliana e colombiana che sono qui, vedendomi spaesato, mi hanno dato ospitalità – racconta il presidente di Antinoo Arcigay Napoli – Ci sono rappresentanti della Colombia, della Cina, dell’India, dall’Australia, dal Canada, dagli Usa, dal Medio Oriente, israeliani, ebrei, palestinesi’’. Sannino poi mette sotto accusa alcuni movimenti Pro Pal che l’avrebbero preso di mira: “Tutti sono per la pace, qui la guerra è alimentata dall’odio mentre c’è chi fa petizioni e qualcuno che sostiene la Palestina ha messo la mia foto a testa in giù. Una minaccia che è uno schifo”. Per Sannino è “inaccettabile quello che sta succedendo qui, ma anche in Italia con la retorica Pro Pal che sta alimentando questa guerra e non la pace’’.


Sannino si trova da lunedì scorso a Tel Aviv per alcuni incontri con associazioni che si occupano di difesa dei Lgbt+ (e non solo) e con i sopravvissuti del Nova Festival all’attacco del 7 ottobre di Hamas facenti parte di una missione organizzata dal Ministero degli Esteri di Israele. Proprio oggi era prevista una sfilata del Gay Pride, annullata per motivi di sicurezza.

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