Se ne parlava da anni. Lo stesso Dalai Lama aveva messo in discussione che ci fosse stata una continuazione dell’istituzione. Il leader spirituale tibetano, in esilio in India, ha confermato ora che ci sarà un successore, e che solo la fondazione da lui creata potrà riconoscere il suo erede: “Nessun altro ha l’autorità di interferire”.
Statement Affirming the Continuation of the Institution of Dalai Lama
(Translated from the original Tibetan)
On 24 September 2011, at a meeting of the heads of Tibetan spiritual traditions, I made a statement to fellow Tibetans in and outside Tibet, followers of Tibetan… pic.twitter.com/VqtBUH9yDm
— Dalai Lama (@DalaiLama) July 2, 2025
“La procedura per il riconoscimento di un futuro Dalai Lama è stata chiaramente stabilita nella dichiarazione del 24 settembre 2011, che stabilisce che la responsabilità di tale riconoscimento spetterà esclusivamente ai membri del Gaden Phodrang Trust, l’Ufficio di Sua Santità il Dalai Lama”, afferma in un comunicato il Dalai Lama.
Secondo la tradizione tibetana, i Dalai Lama si “reincarnano” dopo la morte. L’attuale Dalai Lama, Tenzin Gyatso è il 14° e compirà 90 anni domenica 6 luglio. Vive in esilio in India, a Dharamsala, dove ha sede anche il governo non riconosciuto del Tibet, da 66 anni, dall’annessione cinese del Tibet.
Il governo cinese, che considera il Dalai Lama un separatista senza diritto di rappresentare i tibetani, ha detto che sarebbe stato lui a scegliere il successore del Dalai Lama ma che la scelta deve essere “approvata dal governo centrale”.