“Stasera torno a casa e dormo nel mio letto. Ho un avvocato, otterrò il giusto processo”, sono le parole di Brad Lander, candidato sindaco dei democratici nella città di New York, ieri rilasciato al termine di una lunga e difficile giornata in cui è stato fermato dall’Ice (l’agenzia federale statunitense che si occupa del controllo delle frontiere e dell’immigrazione) mentre si trovava in un tribunale di Manhattan. Lander stava accompagnando un imputato, un presunto immigrato irregolare, fuori dal tribunale quando è stato arrestato.

Un video, pubblicato dalla moglie sui suoi account social, mostra il momento in cui è stato bloccato dagli agenti dell’Ice in borghese. “Ciao, sono Meg Barnette, la moglie di Brad – scriveva la donna sui social del marito -. Mentre scortava un imputato fuori dal tribunale per l’immigrazione al 26 di Federal Plaza, Brad è stato prelevato da agenti mascherati e trattenuto dall’Ice. La situazione è ancora in fase di sviluppo e il nostro team sta monitorando attentamente la situazione”, comunicava la moglie di Lander a margine dell’arresto. Nelle immagini si vedono i presunti agenti strattonare e trascinare Lander lungo un corridoio dell’edificio, per poi ammanettarlo, mentre lui continua a chiedergli di mostrare il mandato d’arresto per l’uomo che accompagnava.

Lander è stato rilasciato dopo alcune ore. Una portavoce del dipartimento della Sicurezza ha detto che era stato fermato per aver aggredito le forze dell’ordine e ostacolato un agente federale, ma contro di lui non è stata sporta alcuna denuncia. Lander sostiene che stava contestando una pratica del dipartimento di Sicurezza statunitense che si è diffusa in questo periodo, per la quale i pubblici ministeri farebbero presentare i presunti immigrati irregolari in tribunale e poi archiviano i loro casi, poi, una volta usciti dall’aula, gli immigrati vengono intercettati e trattenuti dagli agenti dell’Ice, che in questo modo possono far partire un procedimento di espulsione accelerato, senza udienze.

Da quando è iniziata la stretta sull’immigrazione negli Usa, l’arresto di Lander è solo l’ultimo che colpisce politici che contestano le politiche dell’amministrazione Trump contro gli immigrati. Il suo fermo arriva dopo quello del senatore della California, Alex Padilla, ammanettato dall’Fbi una settimana fa per aver provato a fare domande durante una conferenza stampa della segretaria alla Sicurezza nazionale, Kristi Noem, che si occupa anche di gestione dell’immigrazione. Ancora prima, a inizio maggio, il sindaco della città di Newark, Ras J. Baraka, e la deputata La Monica McIver furono arrestati durante una protesta: le accuse contro Baraka sono state nel frattempo archiviate, mentre su McIver pende ancora l’ accusa di aggressione contro la polizia.

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