Fonte foto: la Voce di New York

Il ministero della Salute ha specificato, con una circolare diramata ieri, la differenza tra l’isolamento e la quarantena e ha definito la loro durata in caso di infezione da Covid.

Prima di indicare le durate, il documento chiarisce cosa si intende per isolamento e cosa per quarantena. L’isolamento dei casi di documentata infezione da SARS-CoV-2 si riferisce alla separazione delle persone infette dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità, in ambiente e condizioni tali da prevenire la trasmissione dell’infezione.
La quarantena, invece, si riferisce alla restrizione dei movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione, ma che potrebbero essere state esposte ad un agente infettivo o ad una malattia contagiosa, con l’obiettivo di monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi.

La durata dell’isolamento è stata fissata a 10 giorni, calcolati dalla comparsa della positività per gli asintomatici, dalla comparsa dei sintomi per i sintomatici. Al termine del periodo di isolamento sarà eseguito un test molecolare. Se risulterà negativo, potranno rientrare in comunità coloro che erano risultati asintomatici. Nel caso dei sintomatici, invece, dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo), in caso di test negativo si potrà rientrare in comunità solo dopo almeno 3 giorni senza sintomi. L’isolamento si allunga a 21 giorni nei casi in cui pur non presentando più sintomi si continua a risultare positivi al test molecolare per SARS-CoV-2. Nello specifico: “in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi”. “Questo criterio – chiarisce il ministero della Salute – potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato)”.

Sono 10 o 14 i giorni di quarantena che devono osservare i contatti stretti degli asintomatici che siano stati rilevati dalle autorità sanitarie. Occorre osservare

  • un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso; oppure
  • un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o
    molecolare negativo effettuato il decimo giorno.

La circolare raccomanda di eseguire al termine della quarantena un test molecolare “a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze”. Sollecita poi l’utilizzo dell’app Immuni per supportare l’attività di tracciamento dei contatti.

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