Fonte foto: Studio KENE
La fotografia come alternativa al viaggio e alla strada. La fotografia come strada per far risorgere il Mali. Al Museo archeologico Nazionale di Napoli, dal 22 ottobre al 30 novembre, sarà possibile visitare l’esposizione di foto che raccontano il Paese dell’Africa occidentale attraverso gli occhi dei suoi giovani abitanti. “KENE” è il progetto espositivo. Ad idearlo è stato Mohamed Keita, immigrato in Italia per fuggire dalla guerra. La mostra prende il nome dal laboratorio permanente creato in Mali da Keita. A supportare il progetto è la fondazione Pianoterra.

 

Mohamed Keita, classe 1993, ha scoperto la fotografia in Italia, dove è immigrato a 17 anni, dopo un lungo viaggio intrapreso per fuggire dalla guerra. “A 14 anni – racconta nella biografia sul suo sito internet – ho dovuto lasciare il mio Paese nel pieno della guerra civile e iniziare, da solo, un lunghissimo viaggio attraverso la Guinea, il Mali, l’Algeria, il Sahara, la Libia e Malta per arrivare in Italia nel 2010, a 17 anni. Grazie alla frequentazione del centro diurno per minori CivicoZero di Roma, ho scoperto una innata vocazione come fotografo e così ho iniziato la mia carriera artistica”. Keita ha quindi deciso nel 2017 di avviareMali un laboratorio fotografico per bambini di strada. E con le foto del progetto Kene ora fa tappa a Napoli.

 

“La mostra – chiarisce Studio KENE su Facebook – permetterà di riflettere sull’attualità e non soltanto su quanto fatto sinora: i mesi della primavera e dell’estate sono stati particolarmente turbolenti per il Mali, colpito come il resto del mondo dagli effetti della pandemia di Covid-19. Non si sono però fermate le attività del laboratorio KENE, che anzi è riuscito a coinvolgere altri giovanissimi aspiranti fotografi”.

 

Acquistando una delle opere in mostra o il libro fotografico KENE – Mohamed Keita sul sito www.studiokene.org, sarà possibile sostenere le attività di KENE in Mali, contribuendo allo sviluppo comunitario con interventi di risanamento idrico e azioni di promozione dei diritti e della salute delle donne.

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