Ospedale di Nocera Inferiore

I pazienti positivi al Covid-19 dovrebbero solo passarci. Chi entra da caso sospetto, una volta accertata la positività al Sars-Cov2 dovrebbe poi essere trasferito nei presidi con reparti dedicati. Invece, all’ospedale Umberto I di Nocera Inferiore (Salerno) i positivi restano, e l’area riservata ai sospetti è diventata reparto per i malati di coronavirus che non riescono a trovare spazio altrove, nei nosocomi e reparti Covid che ormai risultano saturi sul territorio regionale.

Che gli ospedali in Campania siano al collasso lo raccontano le file di ambulanze e auto davanti ai pronto soccorso, lo testimonia il personale sanitario, lo denunciano i sindacati. E lo conferma anche la situazione che si sta vivendo nell’ospedale di Nocera. Secondo quanto trapelato dall’interno, sono circa 30 i pazienti Covid in degenza e uno si trova in rianimazione e per ora non è trasferibile: “Perché in Campania non c’è posto”, ci viene riferito.

Solo nelle ultime 24 ore sono stati 4 i malati arrivati in terapia intensiva, di cui due deceduti. “E ce ne sono almeno altri tre da intubare che si trovano al momento in reparto”, ci dicono.  Il “reparto” si trova al secondo piano della struttura ed è l’area pensata per l’isolamento dei sospetti e diventata reparto per positivi in un ospedale che dovrebbe essere Covid-free. E la permanenza di positivi al Covid accresce il rischio di contagio in un presidio dove non c’è separazione tra percorsi puliti e percorsi sporchi.

Sarebbero almeno 13 i contagiati che al momento si trovano nell’area per l’isolamento dei sospetti. E molti versano in condizioni critiche: “Ci sono molti pazienti in condizioni gravi che sono già in assistenza respiratoria non invasiva, con personale ridotto al minimo e con medici e infermieri senza competenze specialistiche”, è quanto ci viene riportato. “Gli altri positivi sono nei container fuori. Poi ci sono quelli che stanno aspettando in ambulanza”, ci rivelano. E ieri sera erano almeno tre le ambulanze in attesa davanti al pronto soccorso.

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