Fonte foto: comunicato stampa

Propone lo stesso metodo che si usa nel calcio, quello di effettuare il doppio tampone antigenico. L’idea è quella di sottoporre il test agli invitati alle cerimonie nuziali per salvare il settore del wedding.

Il comparto completamente fermo a causa della pandemia sta vivendo una crisi senza precedenti. La maggior parte dei matrimoni sono stati rinviati da quando le misure anti-Covid hanno bloccato il Paese, e quelli celebrati si limitano al rito religioso o civile senza feste.

Per far ripartire l’economia e le imprese che ruotano intorno al mondo dei matrimoni l’imprenditore Luigi Auletta, a nome di tutto il comparto wedding, ha avanzato la sua proposta al premier Giuseppe Conte, ai ministri Speranza, Patuanelli, Boccia e Di Maio, e al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

Questa la procedura pensata per risollevare il settore: doppio tampone antigenico a tutti gli invitati del ricevimento, il primo effettuato tra le 48 e le 96 ore antecedenti all’evento e il secondo la sera prima della cerimonia. Chi risulta negativo partecipa al ricevimento senza indossare la mascherina.

«Non chiediamo ristori per tirare avanti mesi e restare fermi, ma una data e un discorso serio da parte del Governo per ripartire. La nostra idea è lavorare con un progetto sicuro e concreto, adesso bisogna pensare al nostro futuro, basta con le chiacchiere servono idee urgenti», ha dichiarato Auletta, presidente della maison Impero Couture.

Il progetto

L’imprenditore ha presentato la sua idea in un protocollo di 23 pagine elaborato dall’ingegnere Giuseppe Del Prete, esperto in Prevenzione e Protezione dei luoghi di lavoro in ambito sanitario.

Il progetto redatto prevede procedure di triage per l’accesso alle strutture, monitoraggio e studio delle attività degli invitati, formazione del personale, al fine di consentire di partecipare alla cerimonia senza l’utilizzo della mascherina durante il banchetto.

Il metodo illustrato nel protocollo prevede una procedura guidata per l’individuazione del livello di rischio dei partecipanti all’evento, che sarebbe definito da esperti nel Servizio Prevenzione e Protezione e da medici specializzati in medicina di lavoro tramite l’acquisizione delle informazioni necessarie.

Attraverso un diagramma si giungerebbe poi ad una classificazione da verde (bassissima probabilità di diffusione di contagio) a viola (molto elevata probabilità di diffusione di contagio), tenendo conto di parametri come lavoro, viaggi, contatti diretti o indiretti con possibili positivi.

L’accesso degli invitati, poi, avverrà mediante percorsi e tempistiche predefinite, in ingresso e in uscita. I locali ristorativi saranno preventivamente sanificati ed igienizzati con consegna del relative verbale rilasciato da apposite ditte specializzate e secondo le indicazioni stabilite dal ministero della Salute.

“Lancio questa proposta, adesso attendo una risposta dalle istituzioni, pronto per collaborare e discutere di modifiche per migliorare questo protocollo”, conclude Auletta.

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