Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

Nessun colpo di scena nella seconda giornata di consultazioni del premier “incaricato” Mario Draghi. Giorgia Meloni ha confermato il no alla fiducia a un governo retto dall’ex presidente della Bce. Come preannunciato, il Pd e Italia Viva invece daranno il loro appoggio. Lo stesso farà Forza Italia. Leu dà il suo sostegno sottolineando, però, l’incompatibilità con la Lega.

Partite ieri le consultazioni con i partiti minori, domani Draghi chiuderà i colloqui incontrando la Lega e il Movimento cinque stelle, che ancora non hanno espresso una posizione definitiva.

“Con il professor Draghi parleremo domani della nostra idea di Italia, non possiamo dire sì o no a prescindere in un momento in cui l’interesse del Paese deve venire prima dell’interesse dei partiti”, ha dichiarato Matteo Salvini. “Gli italiani – ha aggiunto – chiedono coraggio e serietà: ipotesi strampalate, governi tecnici o appoggi esterni non esistono. O ci sei o non ci sei, l’ho dimostrato da ministro dell’Interno. Se parteciperemo, lo faremo con la forza del primo partito italiano”.

Nel Movimento cinque stelle le frammentazioni interne hanno spingono a ricorrere al voto degli iscritti sulla piattaforma Rousseau.

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