Cacciato dalla stazione senza un motivo mentre aspettava il treno per Milano. È accaduto a Georges, originario del Camerun, da 13 anni in Italia. A raccontare la vicenda con un post di sfogo su Facebook è la fidanzata Fabiana Del Giudice, per la quale si è trattato di un episodio di razzismo.

Georges aveva comprato il biglietto e si era accomodato nella saletta interna della stazione di Portichetto di Luisago, nel Comasco. Era all’incirca mezzanotte. Ma lui doveva raggiungere necessariamente il capoluogo lombardo. “I motivi erano urgenti, delicati e personali”, spiega Fabiana nel suo post.

Non posso far nulla, ma sento il bisogno di raccontarvi tutta la mia indignazione ma soprattutto tristezza.
Ieri…

Pubblicato da Fabiana Del Giudice Logopedista su Mercoledì 10 febbraio 2021

 

Georges stava parlando al telefono con la fidanzata quando si sente urlare improvvisamente: “Tu! Fuori immediatamente da qui”. Era l’addetto alla sicurezza. Georges prova a spiegargli che stava aspettando il treno, ma la risposta sarebbe stata solo un secco: “Te ne devi andare fuori, punto e basta”. Vani i tentativi di motivare la sua presenza alla stazione: “Ancora? Esci! O chiamo i carabinieri”, gli avrebbe detto il vigilantes.

“A quel punto io mi spavento molto – racconta Fabiana – e prego Georges di non controbattere perché quel signore urlava in un modo impressionante. Georges mi dà retta. Torna a casa, quasi come se nulla fosse accaduto”. Georges, quindi, va via. “Non è la prima volta che mi succede e non sarà l’ultima. Ma non posso fare nulla perché eravamo solo io e lui, e perché alla fine cosa risolvi?”, ha poi provato a giustificarsi con la sua fidanzata.

Georges portava con sé uno zainetto con un libro di pediatria e uno di cardiologia. Sta per conseguire la laurea in medicina, la sua seconda laurea. Ma non importava chi fosse, non importava che avesse il biglietto, non importava quali fossero le sue necessità, doveva solo andarsene.

“Io non ci sto – conclude Fabiana – a questa umiliazione gratuita solo per partito preso. Anzi, per colore preso. Nel 2021 siamo arrivati al 5G, esiste una specie di taxi spaziale, sono riusciti ad intercettare il dna di un dinosauro, ma un nero seduto sulla panchina ad aspettare è ancora preistoria? Caro vigilante, qualunque sia la tua età, ti auguro di non ritrovarti mai a doverti sentire umiliato (o un tuo figlio) perché sei bianco, seduto su una panchina, con un biglietto, ad aspettare un treno”.

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