Fonte foto: governo.it

Dopo il Senato, il governo Draghi incassa la fiducia anche alla Camera con il voto favorevole di 535 deputati contro i 56 contrari. Cinque gli astenuti.

Il “sì” è arrivato da tutti i partiti che avevano annunciato il loro sostegno: Forza Italia, Italia Viva, Lega, Pd, Leu, M5s. Dei 56 “no” 31 sono quelli annunciati di Fratelli d’Italia.

Anche alla Camera oggi sono emersi dei dissidenti nel Movimento cinque stelle: 16 deputati hanno votato contro la fiducia, mentre in 4 hanno scelto di astenersi e in 14 erano assenti (due giustificati). Dopo i 15 “no” di ieri al Senato all’interno del Movimento, oggi era particolarmente atteso l’esito del voto alla Camera.

Sorpresa anche tra le fila della Lega, dove in tre hanno votato contro la fiducia. Tra i leghisti ribelli, Gianluca Vinci ha lasciato il partito per passare a Fratelli d’Italia.

La giornata è cominciata a Montecitorio alle 9, da subito con la discussione delle dichiarazioni programmatiche di Draghi.

La replica di Draghi

Il presidente del Consiglio, prima di passare al voto, alle 18 ha letto una breve replica.

Un Paese capace di attrarre investitori, anche internazionali, deve difendersi dai fenomeni corruttivi. Rappresentano un pericolo di ingerenza criminale, anche da parte delle mafie, e un fattore disincentivante sul piano economico per gli effetti depressivi sulla competitività e la libera concorrenza“, ha detto Draghi soffermandosi sulla corruzione. Ha poi parlato della necessità di sostenere le piccole e medie imprese nel processo di internazionalizzazione e di accompagnarle nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, senza dimenticare l’importanza di tutelare il made in Italy e le piccole e medie imprese dalla concorrenza sleale.

Draghi ha parlato dell’importanza di rendere trasparenti atti e decisioni nelle amministrazioni pubbliche. Sulla giustizia ha detto “che bisognerà intraprendere azioni innovative” per migliorarne l’efficienza, in modo avere processi giusti e dalla durata ragionevole.

Draghi è intervenuto inoltre sulle carceri: “In tempi di pandemia non dovrà essere trascurata la condizione di tutti coloro che lavorano e vivono nelle carceri, spesso sovraffollate, esposti al rischio della paura del contagio e particolarmente colpiti dalle misure necessarie per contrastare la diffusione del virus“.

Prima di chiudere la sua replica, il premier ha parlato dello sport: “Questo governo si impegna a preservare e sostenere il sistema sportivo italiano tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano, non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro, ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo“.

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