Fonte foto: asi.it

Dopo 203 giorni di viaggio e 472 milioni di chilometri percorsi nello spazio, Perseverance è atterrato su Marte. Alle 21,55 (ora italiana) del 18 febbraio 2021 il rover della Nasa ha toccato terra sul pianeta rosso.

La missione, denominata “Mars 2020”, ha l’obiettivo di cercare tracce di vita su Marte con l’impiego del rover ieri atterrato sul pianeta. Il lancio di Perserverance è avvenuto il 30 luglio del 2020 dalla stazione spaziale di Cape Canaverale, in Florida. Un veicolo spaziale ha trasportato il robot che dovrà raccogliere campioni su Marte. Passeranno due anni prima che possa tornare sulla Terra.

Perseverance si è fermato sul Cratere Jezero, un grosso bacino che un tempo ospitava un lago marziano. Questo rende il cratere un luogo ideale per la formazione di antiche forme di vita, che potrebbero essere state preservate anche per miliardi di anni. Il rover indagherà sulle rocce e i sedimenti del fondale del lago e del delta fluviale per poter caratterizzare la geologia della zona e il clima passato e cercherà tracce di vita microbica.

Erede di Curiosity, Perseverance è dotato di un set di strumenti scientifici nuovi: dai microfoni, che permetteranno per la prima volta di ascoltare i suoni di Marte, al primo elicottero marziano, Ingenuity, che sorvolerà Marte mettendo alla prova una tecnologia mai sperimentata prima su un altro pianeta.

A bordo anche uno strumento italiano, il microriflettore LaRA, realizzato dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare per conto dell’Agenzia Spaziale Italiana, che consentirà di aggiungere tasselli importanti alla conoscenza della struttura interna del pianeta rosso.

Obiettivo finale della missione sarà portare a casa un pezzetto del pianeta rosso, grazie a un trapano installato su Perseverance che preleverà una serie di campioni che poi saranno recuperati e portati a terra con una missione successiva.

Perseverance è atterrato su Marte con successo, superando quelli che la Nasa ha definito “7 minuti di terrore”, il tempo che intercorre tra l’entrata nell’ atmosfera marziana e il touchdown.

I dati inviati da Perseverance nella fase di atterraggio sono stati monitorati anche dal Sardinia Deep Space Antenna (SDSA), l’unità scientifica dell’Agenzia Spaziale Italiana, situata nella località di San Basilio, in provincia di Cagliari.

I segnali sono stati ricevuti grazie a un’antenna dell’Istituto nazionale di Astrofisica, che ha ricevuto i dati inviati dal lander in fase di discesa, un momento delicatissimo per qualunque missione marziana perché l’atmosfera del pianeta rosso è così rarefatta da non riuscire a rallentare le sonde durante la discesa.

Questo atterraggio è uno dei momenti cruciali per Nasa, gli Stati Uniti e tutta l’esplorazione spaziale“, ha dichiarato l’amministratore della Nasa, Steve Jurczyk. “Questa missione – ha concluso – ci aiuterà a preparare le esplorazioni umane del Pianeta rosso“.

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