Fonte foto: Facebook

Da domani in Lombardia anche la provincia di Como e diversi comuni delle province di Milano, Cremona, Mantova e Pavia entreranno in zona arancione “rafforzata”. Il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha firmato un’ordinanza che estende ad altri comuni lombardi misure più rigide rispetto a quelle previste per la zona arancione, di cui da ieri fa parte la Lombardia.

Le restrizioni aggiuntive

Nella zona arancione “rafforzata” vengono sospese la didattica in presenza nelle scuole e le attività in presenza nelle università, è vietato recarsi presso le seconde case, è obbligatorio ricorrere allo smart-working (quando possibile) e indossare sui mezzi di trasporto pubblici mascherine chirurgiche o “altri dispositivi di protezione delle vie respiratorie diversi dalle mascherine di comunità”.

L’elenco dei nuovi comuni in zona arancione rafforzata

Oltre a tutta la provincia di Como, i comuni a cui si allargherà la zona arancione “rafforzata” sono:

  • in provincia di Milano: Besate, Binasco, Casarile, Liscate, Melzo, Motta Visconti, Pozzuolo, Martesana, Truccazzano, Rodano, Vignate;
  • in provincia di Cremona: Cremona, Bordolano, Castelverde, Corte De Cortesi con Cignone, Corte De’ Frati, Olmeneta, Pozzaglio ed Uniti, Spinadesco, Spineda;
  • in provincia di Mantova: Asola, Casalmoro, Casaloldo, Castel Goffredo,
    Castiglione delle Stiviere, Commessaggio, Dosolo, Gazzuolo, Gonzaga, Medole,
    Moglia, Pegognaga, Pomponesco, Quistello, San Benedetto Po, San Giacomo
    Delle Segnate, Suzzara, Viadana;
  • in provincia di Pavia: Battuda, Bereguardo, Borgarello, Casorate
    Primo, Giussago, Rognano, Siziano, Trivolzio, Trovo, Zeccone, Vidigulfo, Zerbolò.

Seconda ordinanza

In Lombardia la zona arancione “rafforzata” era già stata stabilita per la provincia di Brescia e per i comuni di Viadanica, Predore San Martino, Sarnico, Villongo, Castelli Calepio, Credaro e Gandosso (in provincia di Bergamo), e Soncino (in provincia di Cremona), dove da domani potranno riprendere i servizi socio-educativi per la prima infanzia (fino a 36 mesi di età). Lo ha disposto un’ulteriore ordinanza firmata ieri da Fontana che proroga le altre misure restrittive di un’altra settimana (fino al 10 marzo).

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