Fonte foto: screenshot video

Alle 4,30 circa è cessato l’allarme per l’Italia e poco dopo il razzo spaziale cinese che da giorni era in caduta incontrollata verso la Terra è finito in mare aperto, nell’oceano Indiano. C’era la possibilità che suoi frammenti potessero arrivare anche in 10 regioni del centro e del sud Italia. La Protezione civile aveva aperto un tavolo tecnico, che ha seguito il rientro in atmosfera del detrito fino a quando non si è esclusa la caduta sul territorio italiano.


Il “Lunga marcia 5B“, lungo 30 metri e pesante 20 tonnellate, era stato lanciato nello spazio il 29 aprile scorso con l’obiettivo di portare in orbita il primo modulo di una nuova stazione spaziale cinese che dovrebbe iniziare ad operare a partire dal 2022.

“Le nazioni in viaggio nello spazio devono ridurre al minimo i rischi per le persone e le proprietà sulla Terra di rientri di oggetti spaziali e massimizzare la trasparenza riguardo a tali operazioni”, ha dichiarato l’amministratore della Nasa, Bill Nelson, che ha criticato duramente la Cina. “È chiaro – ha affermato – che la Cina non riesce a soddisfare gli standard responsabili riguardo ai propri detriti spaziali. È fondamentale che la Cina e tutte le nazioni che viaggiano nello spazio e le entità commerciali agiscano in modo responsabile e trasparente nello spazio per garantire la sicurezza, la stabilità, la sicurezza e la sostenibilità a lungo termine delle attività nello spazio”.

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