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Un proiettile gli ha bucato il torace. A 20 anni. Si trovava sotto casa, Giuseppe Orefice, tra le palazzine del rione 219 di Castello di Cisterna (Napoli) quando nella serata di ieri è rimasto vittima di un agguato. Condotto all’ospedale di Nola in gravi condizioni, è stato poi trasferito all’ospedale del Mare di Napoli, dove risulta ora ricoverato in terapia intensiva.

Sul caso indagano i carabinieri della compagnia di Castello di Cisterna. Gli inquirenti scavano nella vita di Giuseppe e nelle ore che hanno preceduto l’imboscata. La zona in cui è avvenuto l’agguato è dotata di un sistema di videosorveglianza comunale da cui gli investigatori sperano di poter trarre immagini utili per ricostruire i fatti e risalire a chi ha provato a uccidere la vittima.

Giuseppe vive in una delle zone di Castello di Cisterna da anni al centro della cronaca per lo spaccio di droga e per le faide di camorra che i clan locali si sono combattuti fino a qualche anno fa. Nel 2017 con la sua famiglia occupò insieme ad altri nuclei imparentati un edificio abbandonato situato a ridosso del palazzo popolare in cui da allora è poi tornato a vivere. Il papà risulta detenuto per spaccio. Lo zio ha precedenti penali per droga. Una vita non facile, la sua. Cresciuto senza la madre, deceduta quando era piccolo, e in un contesto di disagi. Ieri l’agguato, su cui proveranno a fare chiarezza i carabinieri.

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