Rinchiuse in un container abbandonato, 126 persone sono state salvate dalla polizia. Erano bloccate all’interno del rimorchio dove si erano nascoste per attraversare il Guatemala con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti.
Le urla, i rumori dei colpi, hanno attirato l’attenzione degli agenti dalla Pnc al chilometro 114 della strada che porta da Cocales a Nueva Concepción, Escuintla. All’apertura del container i poliziotti hanno trovato 126 migranti privi di documenti.
La maggior parte delle persone tratte in salvo sono haitiane, 109. Altre 11 sono del Nepal e 9 del Ghana. Tutte sono state soccorse e condotte in un centro gestito dell’Istituto per le migrazioni del Guatemala, in attesa di essere rispedite in Honduras, il Paese da cui sono arrivate.
Per le autorità potrebbero essere state abbandonate da contrabbandieri pagati per portarle negli Stati Uniti attraverso il Messico. Tra Guatemala e Messico da circa due anni il flusso migratorio sta raggiungendo proporzioni enormi e il sistema di gestione dei richiedenti asilo è al collasso.
Nonostante i pericoli, sono sempre di più coloro che decidono di abbandonare i Paesi d’origine per sfuggire alla povertà, alle violenze, alle persecuzioni, alla morte. In molti perdono la vita durante il viaggio. Secondo l’OIM, 765 migranti sono morti nel 2019, 692 nel 2020 e 550 nei primi 8 mesi del 2021.
Dal Dipartimento della sicurezza interna degli Stati Uniti Marsha Espinosa ha ribadito: “I nostri confini non sono aperti e le persone non dovrebbero intraprendere il viaggio pericoloso”.
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