Doveva essere un altro sabato di manifestazione contro l’obbligo del green pass, ma a Roma la protesta si è trasformata in un violento attacco alle forze dell’ordine e nell’assalto distruttivo alla sede del sindacato Cgil.

Scene di guerriglia urbana quelle di ieri nel centro della capitale. La manifestazione, iniziata intorno alle 15 in piazza del Popolo, ha raccolto l’adesione di migliaia di persone e si è conclusa nella notte, dopo numerosi scontri.


La protesta ha fatto tappa a Palazzo Chigi, a Montecitorio, a Villa Borghese, via Veneto, piazza Barberini e via del Tritone. Assaltata la sede della Cgil in corso d’Italia: qualcuno è riuscito a sfondare l’ingresso e a intrufolarsi nei locali, alcuni dei quali sono stati devastati.

“L’assalto alla sede della Cgil nazionale è un atto di squadrismo fascista. Un attacco alla democrazia, a tutto il mondo del lavoro che intendiamo respingere. Domani convocata d’urgenza assemblea generale”, è stato il commento a caldo del segretario Maurizio Landini. E stamattina è in corso il presidio davanti alla sede vandalizzata.

Tra i partecipanti alla manifestazione c’erano centinaia di estremisti di destra. I leader nazionale e romano di Forza Nuova, Roberto Fiore e Giuliano Castellino, erano in prima fila nell’assalto alla Cgil.

Fiore e Castellino sono stati arrestati nella notte insieme ad altre 10 persone fermate per le violenze di piazza di ieri.

Tra i soggetti fermati un uomo che è stato condotto al pronto soccorso del policlinico Umberto I, dove decine di manifestanti no green pass sono arrivati e nel tentativo di liberarlo hanno ferito un’infermiera e due poliziotti. “È stata forzata la porta d’ingresso, sono state divelte barelle e gli operatori si sono barricati dentro. I facinorosi sono però riusciti ad entrare nell’area rossa”, ha rivelato l’assessore regionale alla Sanità, Alessio D’Amato.

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