I soldati bielorussi supervisionano le centinaia di persone che da giorni sono accampate al confine per provare a entrare in Polonia. La comunità internazionale non ha dubbi: è Lukashenko l’artefice di questa crisi internazionale tra Bielorussia e Polonia, usa i migranti per fare pressioni sull’Europa.

Anche le immagini parlano chiaro: diversi video pubblicati dal ministero della Difesa polacco documentano in modo inequivocabile la presenza dei militari bielorussi tra i migranti bloccati alla frontiera.


Lukashenko ha risposto alle accuse con le minacce: secondo quanto riporta l’agenzia di stampa bielorussa Belta, interromperà il transito di gas dal gasdotto Yamal-Europe se l’Ue aumenterà le sanzioni e se la Polonia continuerà a tenere sbarrati i suoi confini.

La Polonia ha schierato migliaia di soldati alla frontiera, chiusa da una barriera di filo spinato eretta ad agosto per impedire gli ingressi nel Paese. E da tre giorni uomini, donne e bambini che arrivano dal Medio Oriente sono bloccati al gelo, spinti da uno stato – la Bielorussia – che li avrebbe spediti verso la Polonia e respinti da uno stato dell’Unione Europea – la Polonia – che sta difendendo i suoi confini anche con l’esercito.

“L’Ue condanna fermamente il regime di Lukashenko per aver deliberatamente messo in pericolo la vita e il benessere delle persone, in violazione non solo del diritto internazionale, ma anche dei diritti umani fondamentali che la Bielorussia si è impegnata a rispettare”, stigmatizza in una nota il Consiglio dell’Unione Europea. Poi afferma: “Questa azione dimostra il cinismo del regime bielorusso che, fomentando la crisi alle frontiere esterne dell’Ue, sta cercando di distogliere l’attenzione dalla situazione nel paese, dove la repressione brutale e le violazioni dei diritti umani continuano e addirittura si aggravano”.

Il Consiglio Europeo esprime solidarietà agli Stati membri colpiti da ciò che definisce un “attacco ibrido”, ai quali assicura assistenza. Annuncia, infine, di allargare le sanzioni previste per la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea: “L’Ue continuerà a contrastare la migrazione illegale di Stato, compreso il traffico di migranti, ad opera del regime bielorusso, anche ampliando il regime di sanzioni affinché l’Ue possa agire in modo mirato contro coloro che partecipano e contribuiscono alle attività del regime di Lukashenko volte a facilitare l’attraversamento illegale delle frontiere esterne dell’Unione”. Resta irrisolto il problema umanitario: centinaia di persone, anche minorenni, in cerca di asilo politico bloccati all’ingresso dell’Unione Europea.

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