Fonte foto: pixabay

Lo chiamano un “consiglio”, ma per chi non si adegua può pagarne le pene il tutore uomo, che rischia il carcere. E’ l’ultima novità che arriva dall’Afghanistan. Dopo un anno di governo, i talebani impongono un altro limite alla libertà delle donne: l’obbligo di indossare il burqa. Oltre a vietare la scuola secondaria, il lavoro, ad abolire il ministero per gli affari delle donne, ora costringono la donna anche a portare il velo integrale.

L’obbligo del burqa, già imposto quando i talebani erano al potere negli anni Novanta – prima del ventennio di occupazione delle forze occidentali – ritorna con un decreto approvato dal ministero per la prevenzione del vizio e la promozione della virtù.

Il provvedimento stabilisce tre fasi di intervento in caso di trasgressione: in un primo momento i talebani si limiteranno a far visita all’abitazione della donna per parlare con il marito, il fratello o il padre; in un secondo momento, il ministero convoca il tutore maschio; infine, il tutore maschio sarà condotto in tribunale e potrà essere incarcerato per tre giorni.

Il Corano, il libro sacro dell’Islam, dice alle donne di vestirsi coprendo tutto tranne il viso, le mani e i piedi, quando sono in presenza di uomini che non siano mariti o parenti. Nell’Islam c’è però chi interpreta diversamente tale precetto, per questo esistono vari tipo di velo per la donna musulmana: il burqa, che copre interamente viso e il corpo, lasciando solo uno schermo a rete davanti agli occhi; il niqab, che copre tutto il volto lasciando libera solo l’area intorno agli occhi; l”hijab, che lascia il volto scoperto coprendo solo i capelli e il collo.

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