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La Corte Suprema ha annullato la sentenza sul diritto all’aborto negli Stati Uniti d’America. La “Roe v Wade” fu approvata dalla Corte Suprema nel 1973 e fino ad oggi ha permesso alle donne di interrompere la gravidanza nei primi tre mesi di gestazione. La decisione ha scatenato proteste all’esterno della sede della Corte Suprema, dove sono arrivati anche gruppi contrari all’aborto che hanno iniziato a festeggiare.

Con l’abolizione della sentenza, i singoli stati potranno decidere se vietare la procedura. Secondo quanto riporta la Bbc, tredici stati hanno già approvato le cosiddette leggi trigger che bandiranno automaticamente l’aborto a seguito della sentenza della Corte Suprema. Ci sono altri stati, come Pennsylvania, Michigan e Wisconsindove, dove le posizioni sono così divergenti che si attendono battaglie legali anche sulla possibilità di andare ad abortire in un altro stato.

L’annullamento della “Roe v Wade” è arrivato venerdì quando la Corte Suprema si è espressa su un caso in cui si contestava il divieto di aborto del Mississippi dopo 15 settimane, mentre la Roe lo rendeva possibile fino a 24 settimane: il tribunale si è pronunciato a favore dello stato del Mississipi con un voto di sei giudici contro tre contrari, ponendo così fine al diritto costituzionale all’aborto.

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