Foto di Paolo Giandotti - Ufficio Stampa per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica

Dopo le dimissioni del premier Draghi, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha firmato il decreto di scioglimento del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati. L’Italia, quindi, come prevede la Costituzione, andrà al voto entro 70 giorni.

“Lo scioglimento anticipato del Parlamento è sempre l’ultima scelta da compiere, particolarmente se, come in questo periodo, davanti alle Camere vi sono molti importanti adempimenti da portare a compimento nell’interesse del nostro Paese. Ma la situazione politica che si è determinata ha condotto a questa decisione”, ha detto Mattarella. “La discussione, il voto e le modalità con cui questo voto è stato espresso ieri al Senato – ha affermato – hanno reso evidente il venir meno del sostegno parlamentare al Governo e l’assenza di prospettive per dar vita a una nuova maggioranza. Questa condizione ha reso inevitabile lo scioglimento anticipato delle Camere”.

Mattarella, in mattinata, nel prendere atto delle dimissioni confermate al Quirinale da Draghi, aveva detto: “Il Governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti”. Su questo, il capo dello Stato ha spiegato: “È noto che il Governo, con lo scioglimento delle Camere e la convocazione di nuove elezioni, incontra limitazioni nella sua attività. Dispone comunque di strumenti per intervenire sulle esigenze presenti e su quelle che si presenteranno nei mesi che intercorrono tra la decisione di oggi e l’insediamento del nuovo Governo che sarà determinato dal voto degli elettori.”

La necessità di far fronte alle emergenze economica, pandemica e sociale, alle conseguenze della guerra in Ucraina, e di attuare il Pnrr secondo le scadenze concordate, “non consente pause”, ha detto Mattarella.

Il Consiglio dei Ministri, riunitosi in serata, ha fissato le elezioni per il prossimo 25 settembre.

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