Con circa il 53% dei consensi Recep Tayyip Erdogan ha vinto le elezioni presidenziali turche conclusesi domenica 28 maggio dopo il turno di ballottaggio. Al termine delle operazioni, l’affluenza degli aventi diritto al voto si è attestata intorno all’85%. Il successo contro lo sfidante, il candidato a capo della coalizione avversaria, Kemal Kiliçdaroglu, che si è fermato a circa il 47% delle preferenze, ha messo la parola fine al tentativo dell’ampio fronte opposto al sultano di compiere un’impresa storica.

Il tredicesimo Presidente, al suo terzo mandato, è riuscito a mantenere la sua base elettorale ed a contare sull’appoggio di Sinan Ogan, politico proveniente dalla destra nazionalista, che al primo turno aveva interrotto la sua corsa incassando poco più del 5% dei consensi, voti confluiti al secondo turno su Erdogan.

“La nostra gente ci ha dato fiducia ancora una volta…È iniziato il secolo della Turchia”, avrebbe dichiarato il presidente rieletto al termine dello spoglio celebrando l’esito del voto. Mentre il suo sfidante, il “Gandhi turco”, durante una conferenza stampa ad Ankara, ha rassicurato i suoi sostenitori “Continueremo la lotta, la nostra marcia continua”.

Nel frattempo, l’ufficio del procuratore di Istanbul emetteva mandati di arresto dopo l’avvio di un’indagine su alcuni post condivisi sui social e ritenuti “provocatori”, post attraverso i quali sarebbe stata favorita “disinformazione volta a turbare l’ordine pubblico”. Lo hanno reso noto diversi media turchi annunciando anche i nomi degli account al centro delle indagini.

Le congratulazioni dei leader del mondo

I complimenti ad Erdogan sono arrivati da tutto il mondo, da Macron a Von der Leyen, da Putin e da Zelensky.

In una nota diffusa dalla Casa Bianca, Biden ha manifestato le proprie “congratulazioni al presidente della Turchia Recep Tayyip Erdogan per la sua vittoria alle elezioni presidenziali”.

Anche la premier Meloni si è complimentata con il sultano rieletto: “Italia e Turchia sono alleate e condividono importanti responsabilità nel Mediterraneo e nel mondo. Insieme possiamo fare di più per i nostri popoli, per la crescita e la stabilità globale”.

Il futuro della Turchia

Per molti, Erdogan ha vinto ma non ha trionfato, in un Paese quasi spaccato a metà, come è risultato all’esito del ballottaggio. I suoi sostenitori adesso attendono risposte in merito ai non pochi problemi che attanagliano lo Stato turco. Fra le numerose difficoltà c’è sicuramente il rapporto con l’Occidente, con Ankara che non ha ancora dato il proprio assenso all’ingresso della Svezia nella Nato, poi la situazione economica, con l’inflazione oltre il 40%, e la questione dei migranti siriani ospitati dalla Turchia. Temi tutti molto caldi per la nuova era amministrativa.

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