Era partita come una protesta pacifica. Migliaia di persone erano scese in strada, a Napoli, per manifestare contro il coprifuoco (ieri scattato in Campania) e contro ogni restrizione anti-Covid che sta mettendo in ginocchio i piccoli imprenditori. Poi sono iniziate le violenze di alcuni tra i dimostranti.

Aggressioni a forze dell’ordine e a giornalisti. Cassonetti bruciati, devastazione, danni ai negozi e alle auto. Una vera e propria guerriglia urbana. All’esterno della sede della Regione Campania, in via Santa Lucia, scontri con la polizia. Contro gli agenti in assetto antisommossa sono volate bottiglie di vetro, petardi, fumogeni, transenne, sanpietrini. Numerose le immagini che documentano la violenza inaudita.

In un video di Local Team si sentono in maniera chiara le intimidazioni ai giornalisti e si è assistito in diretta all’aggressione dell’operatore che stava registrando, costretto a interrompere la diretta. Un giornalista di Sky è stato attaccato durante un collegamento televisivo. Dai balconi sono stati ripresi gli assalti ai poliziotti, uno dei quali aggredito brutalmente da un branco di esagitati con mano armate da spranghe.

Ieri il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato la volontà di chiudere tutto con un nuovo lockdown, in una regione in cui l’onda del contagio da Covid-19 non arretra. Dal bollettino giornalieri di ieri, 2.280 i nuovi positivi accertati su 15.801 tamponi effettuati, di cui 2.180 asintomatici.

+++ COVID-19, DE LUCA: “E’ INDISPENSABILE DECIDERE SUBITO IL LOCKDOWN”+++

Il Presidente della Regione Campania chiede…

Pubblicato da Regione Campania su Venerdì 23 ottobre 2020

La possibilità di una nuova chiusura totale ha rappresentato l’ulteriore spinta a manifestare, all’indomani di proteste che già avevano surriscaldato la notte napoletana con blocchi stradali che avevano paralizzato il lungomare e via Santa Lucia per oltre un’ora.

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