Fonte foto: governo.it

Contributi a fondo perduto; un credito di imposta per gli affitti commerciali per i mesi di ottobre, novembre e dicembre; l’esenzione della seconda rata Imu, che è in scadenza il 16 dicembre; la sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre; cassa integrazione per altre 6 settimane.

Sono tra gli interventi economici previsti dal “decreto ristori” a sostegno delle categorie imprenditoriali colpite dalle restrizioni imposte dall’ultimo Dpcm. Il decreto, varato dal Consiglio dei ministri, è stato presentato ieri in conferenza stampa dal premier Giuseppe Conte e dai ministri Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli.

Si stanzia – ha elencato poi Conte – “un’indennità specifica per i lavoratori dello spettacolo e del turismo, pari a mille euro per ciascuno. Ci sarà un fondo di 100 milioni di euro per sostenere la filiera agricola e il settore horeca. E per tutto il settore agricolo cancelliamo la rata di novembre dei versamenti dei contributi per i lavoratori”.

Risorse anche per lo sport. Misure a sostegno del settore del turismo, gli alberghi, i taxi e gli ncc. Si rafforza il fondo di emergenza per cinema e spettacolo, quello per agenzie di viaggio, tour operator e guide turistiche, il fondo d’emergenza impresa e istituzioni culturali. “Inoltre – aggiunge Patuanelli – ci sono anche delle misure che siamo riusciti a inserire con grande rapidità per consentire la somministrazione di 2 milioni di tamponi antigenici rapidi nei mesi di novembre e dicembre, a rafforzare la sorveglianza sanitaria di contact tracing e a dare risorse aggiuntive per la didattica a distanza”.

Come aveva già anticipato Conte nell’illustrare l’ultimo Dpcm, i contributi a fondo perduto arriveranno direttamente sul conto corrente delle categorie interessate, con bonifico dell’Agenzia delle entrate. “Arriveranno in automatico nei prossimi giorni – ha dichiarato il premier – Confidiamo che già per metà novembre, chi aveva già aderito alla prima edizione del contributo a fondo perduto, potrà riceverlo. Successivamente, subito dopo, anche gli altri”.

Il decreto viene presentato mentre a Roma esplode una nuova guerriglia urbana, in giorni caldi sul fronte proteste, iniziate a Napoli e dilagate in molte città italiane per dire “no” al dpcm e al semi-lockdown imposto per frenare l’impennata dei contagi da Covid-19.

“Voglio chiarire – sottolinea Conte in conferenza stampa – che non abbiamo operato scelte indiscriminate. Non abbiamo chiuso attività che ritenevamo non importanti, superflue, o meno importanti di altre. Per noi, per il governo, non ci sono operatori economici, lavoratori di serie a o di serie b. Per evitare che la curva (epidemiologica, ndr) ci sfugga, è indispensabile ridurre le principali occasioni di socialità, le tante occasioni di contatto che caratterizzano la nostra vita sociale, economica, culturale. Solo in questo modo possiamo ottenere nel complesso di decongestionare mezzi pubblici, evitare assembramenti, ridurre o diradare le occasioni di contatto non necessarie e, in questo modo, anche alleggerire il sistema dei positivi e di chi è in stretto contatto”.

“Se rispettiamo queste misure – avvisa Conte – abbiamo buone chance di affrontare dicembre con una certa serenità, senza avere un sistema sanitario sotto stress e allo stremo. In caso contrario, ci ritroveremo più avanti di fronte alla necessità di operare un lockdown generalizzato”

Il decreto ieri varato mobilita oltre 5 miliardi di euro di risorse. Secondo quanto precisato dal ministro Gualtieri: “5,4 miliardi di euro in termini di indebitamento netto, 6,2 miliardi in termini di saldo netto da finanziare”.

“Gli esercenti, le aziende – spiega Gualtieri -, riceveranno un multiplo superiore delle risorse che avevano avuto in precedenza: 150%, 200%, in caso specifico anche il 400%. Quindi gli importi medi sono significativi, perché più alti di quelli in precedenza erogati”.

Gualtieri interviene, poi, sulla cassa integrazione: “Ci sono 6 nuove settimane di cassa integrazione che consentiranno a tutti di non avere periodi vuoti con l’esaurimento di quelle già previste dal decreto di agosto e che potranno essere usufruite fino al 31 gennaio. Nella legge di bilancio poi stanzieremo le ulteriori risorse per avere quelle 18 settimane aggiuntive complessive che avevamo annunciato”.

“Il fondo perduto è stata la cosa più logica da implementare, senza fare nuove domande, però con un coefficiente moltiplicativo rispetto alla cifra arrivata”, ha dichiarato il ministro Patuanelli, che definisce il decreto ristori “una misura rapida, efficace ed efficiente”.

Se vuoi sostenere tell, inviaci una donazione o scrivici a info@tellonline.it per la tua pubblicità sul nostro sito

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here