Aveva appena 32 anni e da pochi giorni aveva dato alla luce prematuramente il suo bambino la mamma morta nel campo rom situato sulla Circumvallazione esterna di Napoli, tra i quartieri di Scampia e Secondigliano.

La donna era ritornata nella sua baracca a distanza di tre giorni dal parto. Il campo in cui viveva con la sua famiglia dal 3 dicembre è zona rossa: per i suoi abitanti vige l’isolamento, si può uscire solo per l’acquisto di beni di prima necessità e per esigenze sanitarie.

Per garantire che nessuno violi le disposizioni, i varchi di ingresso all’area sono presidiati dai militari dell’Esercito. E la donna deceduta nei giorni scorsi sarebbe stata bloccata all’uscita mentre tentava di raggiungere l’ospedale.

Secondo la ricostruzione che fa della vicenda l’associazione “Chi rom e chi no”: “I soccorsi tardano ad arrivare. I suoi familiari allora decidono di trasportarla in auto verso l’ospedale, ma vengono fermati all’ingresso del campo dalle forze dell’ordine poste a presidio. La donna sta malissimo, scende dall’auto per pregare gli agenti di lasciarla andare all’ospedale. Ma a nulla serve, sviene all’istante”.

“Vogliamo sperare – invoca l’associazione – che i ritardi, la mancanza di ascolto e la non immediata assistenza non siano dovute al fatto che la giovane mamma e la sua famiglia siano rom. Confidiamo anche che non si tratti dell’ennesimo caso di malasanità, con l’aggravante della discriminazione. Ci auguriamo che presto sia fatta luce su questo drammatico episodio che ha scosso l’intera comunità”.

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