Stabilimento di Napoli della Whirlpool

Si è svolto oggi a Roma l’incontro tra Governo, azienda e sindacati per discutere della vertenza Whirlpool di Napoli. Al tavolo, assente il ministro dello Sviluppo economico, Patuanelli, rappresentato dalla sottosegretaria Alessandra Todde.

La Whirlpool ha confermato la cessazione della produzione nello stabilimento di Napoli e ha garantito il rispetto del divieto di licenziamenti previsto fino al 31 marzo.

“Ancora un incontro inconsistente. Azienda e Governo distanti dai lavoratori”, ha commentato la Fim-Cisl di Napoli a margine della riunione romana. “A Napoli – ha aggiunto il sindacato -, purtroppo, constatiamo che l’impegno di Whirlpool, previsto dal piano del 2018, è stato completamente disatteso in quanto non solo non c’è traccia dei 17 milioni di euro di investimenti ma addirittura la multinazionale ha dichiarato la chiusura”.

L’azienda – fa sapere il sindacato dei metalmeccanici – nel corso dell’incontro ha ribadito di pagare a piena retribuzione i dipendenti del sito di Napoli fino al 31 dicembre 2020 e l’intenzione di ricorrere agli ammortizzatori sociali dal primo gennaio 2021 fino alla fine del blocco dei licenziamenti previsto per il 31 marzo.

“Sul tipo di cassa integrazione a cui pensa di ricorrere – riporta in una nota la Fim – ci sarà un approfondimento tecnico da parte del Ministero del Lavoro. Da parte nostra, abbiamo chiesto a governo e azienda che Whirlpool si faccia carico fino al 31 marzo degli stipendi dei lavoratori. Oggi è il 21 dicembre, mancano 5 giorni lavorativi al 31 dicembre”.

“Ci aspettavamo a questo punto non ipotesi – conclude – ma risposte e assunzioni di responsabilità. Il Governo aveva detto dopo il 30 ottobre che i lavoratori di Napoli non sarebbero stati lasciati soli ma la sensazione è che questi 50 giorni siano stati sprecati senza trovare soluzioni. I lavoratori devono essere coinvolti. Ci sono le condizioni di altre produzioni a Napoli accanto alle lavatrici? Il Ministero dello Sviluppo Economico e Whirlpool hanno gli strumenti e le risorse per la ricerca di produzioni integrative, dalla componentistica degli elettrodomestici a progetti innovativi di remanufaturing”. La Fim ha richiesto la convocazione di un tavolo urgente per fare chiarezza sul sito di Napoli nel rispetto dell’applicazione dell’accordo del 2018.

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