“Vogliamo lavorare”, urlano gli ambulanti. Hanno bloccato il centro di Napoli per protestare contro la chiusura dei mercati disposta con un’ordinanza regionale per contenere il contagio da Covid-19.

“Siamo disperati, non ce la facciamo più. Da un anno ci chiudono e i nostri sacrifici non sono valsi a nulla. I contagi alla fine sono aumentati di nuovo e noi dobbiamo sospendere ancora le nostre attività. Poi ci chiudono e peggiorano solo la situazione, perché tutti si riversano nei supermercati e si creano più assembramenti”, affermano degli ambulanti in corteo.

I manifestanti chiedono la riapertura o i ristori. “Il più fortunato di noi ha avuto 3200 euro di ristori per il 2020 e ne ha pagati 3600 di tasse”, sbotta Ugo Riccio, che lavora nel mercatino Caramanico di Poggioreale.

Le chiusure imposte a causa del Covid hanno ridotto alla povertà diversi mercatali, che un sostegno sono riusciti a trovarlo nei loro colleghi. “In qualche caso abbiamo organizzato una raccolta fondi per aiutarli”, racconta Riccio.

 

I manifestanti sono arrivati intorno alle 8 sotto Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania, e sono rimasti in presidio per circa un’ora.

“Nessuno ha voluto incontrarci, né Regione, né Comune di Napoli”, affermano gli ambulanti. In assenza di risposte hanno quindi dato il via al corteo. In marcia hanno raggiunto via Marina  e creato blocchi stradali in piazza Bovio e via Depretis. Traffico in tilt per un paio di ore.

La manifestazione si è sciolta intorno alla 15, dopo che una delegazione dei dimostranti è riuscita ad ottenere un appuntamento per mercoledì con il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

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