Due omicidi in due giorni. In due zone opposte di Napoli. In una Campania “zona rossa”, dove è permesso spostarsi solo per lavoro, necessità o urgenza, c’è chi esce in strada per sparare e uccidere. E riesce anche a raggiungere l’obiettivo indisturbatamente.

L’ultima vittima ieri sera, nel quartiere Fuorigrotta, periferia occidentale della città. Intorno alle 19,30 un uomo di 77 anni, Antonio Volpe, è stato ammazzato a colpi di pistola in via Leopardi. La sparatoria è avvenuta mentre i negozi erano ancora aperti e davanti alla gente in strada. La vittima era un personaggio molto conosciuto nel quartiere, dove gestiva diverse tabaccherie, ed era noto anche alle forze dell’ordine. Già scampato ad un agguato nel 2005, il 77enne era imparentato con un soggetto considerato ai vertici di un clan storico del quartiere, quello dei Baratto.

L’uccisione di Volpe è avvenuta all’indomani della notizia di un altro omicidio che si è consumato nella zona orientale di Napoli, a Ponticelli. Nella notte tra sabato e domenica la polizia, in seguito a una segnalazione, ha individuato in via Esopo due corpi trafitti da colpi di arma da fuoco. Sull’asfalto erano riversi Vincenzo Di Costanzo, 23 anni, e Giulio Fiorentino, 29 anni, entrambi già noti alle forze dell’ordine. Il 23enne, ferito alle gambe e all’inguine, è riuscito a salvarsi. E’ invece deceduto poco dopo, presso la clinica Villa Betania, Fiorentino, che si ipotizza fosse l’obiettivo dell’agguato. La sparatoria sarebbe da inquadrare in uno scontro tra clan attivi nella zona. Solo il venerdì precedente si era registrato il ferimento di un uomo, un soggetto imparentato con i “Casella”, clan che sarebbe in contrapposizione con quello dei De Micco-De Martino del rione Incis.

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