“L’Aifa ha deciso di estendere in via del tutto precauzionale e temporanea, in attesa dei pronunciamenti dell’Ema, il divieto di utilizzo del vaccino Astrazeneca Covid19 su tutto il territorio nazionale. Tale decisione è stata assunta in linea con analoghi provvedimenti adottati da altri Paese europei”. Così, ieri, l’Agenzia italiana del Farmaco ha comunicato la decisione di sospendere l’utilizzo del vaccino Astrazeneca, uno dei tre che si stanno inoculando in Italia.
La scelta arriva in seguito ad alcune morti sospette avvenute dopo la somministrazione delle dosi e ad effetti avversi registrati su alcuni pazienti in seguito all’inoculazione, casi su cui sono in corso accertamenti per verificare se esiste una correlazione tra gli eventi. Nei giorni scorsi l’Aifa ne aveva ritirato un lotto. “Ulteriori approfondimenti sono attualmente in corso. L’Aifa, in coordinamento con Ema e gli altri Paesi europei, valuterà congiuntamente tutti gli eventi che sono stati segnalati a seguito della vaccinazione”, assicura l’Agenzia.
La sospensione era già stata disposta in altri Paesi europei, come la Danimarca, i Paesi Bassi, l’Irlanda, il Portogallo, ed è stata adottata anche da Francia e Germania. L’Ema, agenzia europea per i medicinali, in una nota diffusa ieri, ha spiegato che si tratta di una “precauzione” adottata mentre si “indaga su una serie di eventi di coaguli di sangue in persone che avevano ricevuto il vaccino”. Al termine delle indagini esprimerà un parere, atteso per giovedì.
“L’Ema, l’Agenzia europea per i medicinali, sta facendo tutte le verifiche per poter riprendere in totale sicurezza la somministrazione del vaccino AstraZeneca”, ha dichiarato Gianni Rezza, direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero della Salute. A coloro che hanno nel frattempo ricevuto la prima dose Astrazeneca, Rezza si limita a dire: “Confidiamo che possano ricevere la seconda nei tempi previsti”.
Oltre ad Astrazeneca, al momento in Italia i vaccini che si stanno utilizzando sono quelli di Pfizer e Moderna. Il 12 marzo l’Aifa ha poi approvato l’utilizzo del vaccino monodose di Johnson&Johnson. Destinato alle persone al di sopra dei 18 anni, come da indicazione Ema, sarà messo a disposizione a carico del sistema sanitario nazionale. “Ora abbiamo uno strumento in più per combattere il Covid-19 – aveva dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel commentare la notizia – uno strumento particolarmente utile, perché si tratta del primo vaccino monodose”.
Solo pochi giorni fa, il 13 marzo, è stato comunicato il piano del commissario straordinario Figliuolo per la campagna vaccinale nazionale, predisposto per terminare nel più breve tempo possibile le vaccinazioni. “L’obiettivo – si legge nel comunicato stampa del Governo – è di raggiungere a regime il numero di 500 mila somministrazioni al giorno su base nazionale, vaccinando almeno l’80% della popolazione entro il mese di settembre, triplicando così il numero giornaliero medio di vaccinazioni delle scorse settimane, pari a circa 170 mila”. La sospensione del vaccino Astrazeneca, però, rallenterà inevitabilmente la campagna vaccinale.
Intanto, oggi, la presidente della Commissione dell’Unione europea, Ursula von der Leyen, ha annunciato un accordo con l’azienda Biontech-Pfizer che permetterà di consegnare anticipatamente 10milioni di dosi di vaccino. “Un’ottima notizia – la definisce von der Leyen -. Offre agli Stati membri spazio di manovra e possibilmente di colmare le lacune nelle consegne”.
In Italia, in base ai dati aggiornati a oggi, sono poco più di 2 milioni le persone finora vaccinate, che hanno ricevuto anche la seconda dose. Le somministrazioni, quasi 7 milioni nel complesso, procedono a rilento in Sardegna, in Calabria, Liguria, dove non superano il 70% delle dosi consegnate. I vaccini distribuiti a livello nazionale sono circa 8,5 milioni, di questi il 69% sono di Pfizer-Biontech, il 25% sono di Astrazeneca e quasi il 6% di Moderna.
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