Fonte foto: Pixabay

Sospeso il 15 marzo per condurre accertamenti in seguito alla segnalazione di alcuni casi di trombosi, si riprende oggi in Italia a usare il vaccino Astrazeneca. L’Ema, Agenzia europea del farmaco, si è pronunciata ieri e ha dato il suo via libera: “Il vaccino è sicuro ed efficace contro il Covid-19”.

Per l’Ema il vaccino non comporta un aumento del rischio di trombosi. Sui casi segnalati da diversi Paesi europei proseguono le indagini, ma la conclusione dell’agenzia è che i benefici apportati dall’utilizzo del vaccino “sono superiori ai rischi di effetti collaterali”. L’agenzia inoltre comunica che “non ci sono prove di un problema relativo a lotti specifici del vaccino o a particolari siti di produzione”.

Le reazioni di Aifa e governo italiano

“Il Governo italiano accoglie con soddisfazione il pronunciamento dell’Ema. La somministrazione del vaccino AstraZeneca riprenderà già da domani. La priorità del Governo rimane quella di realizzare il maggior numero di vaccinazioni nel più breve tempo possibile”, è la nota diffusa ieri da Palazzo Chigi.

“L’Ema ha confermato il favorevole rapporto beneficio/rischio del vaccino antiCovid19 AstraZeneca, escludendo una associazione tra i casi di trombosi e il vaccino COVID19. Ha inoltre escluso, sulla base dei dati disponibili, problematiche legate alla qualità e alla produzione”, ha affermato l’Aifa nel comunicare la revoca in Italia del divieto di utilizzo del vaccino inglese. L’Ema, precisamente, non ha escluso l’associazione tra i casi di trombosi e il vaccino Covid-19, ma l’aumento del rischio di trombosi connesso al suo utilizzo, e nel chiarirlo ha precisato che “data la rarità degli eventi e la difficoltà di stabilire l’incidenza di base, poiché il Covid-19 stesso sta portando a ricoveri con complicanze tromboemboliche, la forza di qualsiasi associazione è incerta”.

Continuano le indagini sui casi di trombosi segnalati

Sono 25 i casi di trombosi segnalati da diversi Paesi europei in seguito alla somministrazione del vaccino Astrazeneca, di cui 3 in Italia. Ema li ha definiti “casi rari”, sui quali – ha comunicato – per ora non ci sono elementi sufficienti per ritenere che esista un nesso di causalità con la vaccinazione: “Un nesso causale con il vaccino non è dimostrato, ma è possibile, e merita ulteriori analisi”. Poi, nel fornire indicazioni agli operatori sanitari, specifica: “La causalità, sebbene non confermata, non può quindi essere esclusa”. Per cui, invita a prestare attenzione, perché “il vaccino può essere associato a casi molto rari di coaguli di sangue associati a trombocitopenia, cioè bassi livelli di piastrine”.

Sui casi avversi segnalati dai Paesi membri dell’Unione Europea, 9 hanno provocato la morte dei pazienti. La maggioranza dei coaguli di sangue si è verificata in persone sotto i 55 anni, principalmente donne.

L’Ema ha annunciato che sarà aggiornato il foglietto illustrativo per fornire più informazioni sui rischi legati alla somministrazione del vaccino Astrazeneca: “I pazienti – si riporta nel comunicato stampa – devono essere consapevoli della remota possibilità di tali sindromi e, se si verificano sintomi indicativi di problemi di coagulazione, devono consultare immediatamente un medico e informare gli operatori sanitari della loro recente vaccinazione”.

I sintomi da segnalare dopo il vaccino

I sintomi a cui bisogna prestare attenzione dopo il vaccino sono: affanno, dolore al petto o allo stomaco, gonfiore o freddo a un braccio o a una gamba, mal di testa forte o offuscamento della vita, sanguinamento, lividi. Quando si manifestano bisogna rivolgersi immediatamente a un medico.

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