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Non sarà più obbligatorio indossare le mascherine nei negozi, né mantenere il distanziamento sociale. I pub, i ristoranti, potranno ritornare a operare a pieno regime. Dal 19 luglio il Regno Unito dirà addio a tutte le restrizioni imposte per impedire la diffusione del contagio da Covid19.

L’uso delle mascherine – mai necessarie all’aperto – continuerà ad essere imposto negli ospedali e in tutte le altre strutture sanitarie. Terminerà anche l’obbligo di isolamento per i vaccinati che entreranno in contatto con una persona infetta e che rientreranno da Paesi esteri inseriti nella cosiddetta “lista gialla”, cioè quelli dove il rischio di contagio è moderato.

La decisione sarà ufficializzata oggi dal primo ministro Boris Johnson, ma divide gli scienziati. C’è preoccupazione per la ripresa di contagi determinata dalle nuove varianti e si teme che l’abolizione delle restrizioni possa determinare una nuova impennata dei positivi e rendere vani i risultati ottenuti con i vaccini e ogni sforzo compiuto fino ad oggi per bloccare la diffusione del virus. Nel Regno Unito, stando agli ultimi aggiornamenti, sono stati accertati 15 decessi per Covid e 24.248 nuovi positivi, ossia circa 8mila in più rispetto ai 15.953 rilevati nello stesso giorno della settimana precedente.

Nella dichiarazione riportata da The Guardian, Stephen Reicher, professore all’Università di St Andrews e membro del sottocomitato governativo che si occupa di consulenza sulla scienza comportamentale, ha stigmatizzato: “È spaventoso avere un segretario alla ‘salute’ che pensa ancora che il Covid sia l’influenza. Che è indifferente ai livelli di infezione. Che non si rende conto che ciò che è meglio per la salute è meglio anche per l’economia. Che vuole abbandonare tutte le protezioni mentre solo la metà di noi è vaccinata. Soprattutto, è spaventoso avere un segretario alla ‘salute’ che vuole fare di tutte le protezioni una questione di scelta personale”.

Paul Hunter, professore di medicina presso l’Università dell’East Anglia, invece sostiene che “le persone vaccinate due volte hanno meno probabilità di contrarre un’infezione, e anche se infetta hanno meno probabilità di infettare gli altri. Alla fine – aggiunge – raggiungeremo un equilibrio con questo virus”. Per Allyson Pollock, professore di sanità pubblica alla Newcastle University,  “l’immunità della popolazione viene raggiunta rapidamente attraverso l’infezione e la vaccinazione. Le incognite – afferma – sono la durata dell’immunità, l’impatto delle varianti e chi è a rischio individuale di reinfezione o trasmissione”.

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