Fonte foto: pixabay

“Chiediamo al governo cubano di rispettare i diritti umani e le libertà sanciti dalle convenzioni sui diritti umani. Esortiamo a rilasciare tutti i manifestanti detenuti arbitrariamente, ad ascoltare le voci dei suoi cittadini e ad impegnarsi in un dialogo inclusivo”. È l’appello che arriva dall’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari esteri, Josep Borrell.

Borrell esprime la preoccupazione dell’Europa per la repressione del regime cubano nei confronti di chi manifesta. “Stiamo seguendo molto da vicino gli sviluppi a Cuba – ha detto in una nota -. Le manifestazioni pubbliche riflettono le legittime rimostranze della popolazione riguardo la mancanza di cibo, medicine, acqua ed energia, così come la libertà di espressione e la libertà di stampa. Parallelamente alla situazione Covid-19, queste rimostranze hanno aumentato la richiesta di diritti civili e politici, e di democrazia”.

I manifestanti chiedono la fine del regime comunista e interventi per aiutare il popolo stremato dalla povertà dilagante. Da quando le proteste hanno iniziato a invadere le strade delle città dell’isola, diversi i dimostranti e i giornalisti arrestati. Dal Cuba arrivano diverse testimonianze sulla repressione in corso contro i contestatori.

Nel giorno in cui sono iniziate le proteste, l’11 luglio scorso, in strada c’era anche l’attrice Iris Mariño, che a Rsi  ha raccontato la sua esperienza in carcere durata 10 giorni, sostenendo di essere stata arrestata senza una motivazione. Durante la detenzione ha rivelato di essere stata per 50 ore in isolamento in una cella al buio con topi e scarafaggi, e che marito e figlio non avrebbero mai ricevuto notizie sul suo conto.

Sono diversi i video che sul web documentano le violenze della polizia contro i manifestanti.


Borrell ha espresso il sostegno dell’Unione Europea al “diritto di tutti i cubani di esprimere pacificamente le proprie opinioni, di avanzare richieste di cambiamento e di riunirsi per dare voce alle proprie opinioni, anche su internet”. Poi ha aggiunto: “Accogliamo con favore la revoca delle restrizioni per i viaggiatori, consentendo loro di portare quantità illimitate di cibo e medicinali, come primo passo nella giusta direzione. Affrontare le lamentele del popolo cubano richiede riforme economiche interne”. “L’Ue – ha detto – è pronta a sostenere tutti gli sforzi volti a migliorare le condizioni di vita dei cubani, nel contesto del nostro partenariato istituito nell’ambito dell’accordo di dialogo politico e di cooperazione Ue-Cuba”.

A sostegno di Cuba, diverse le manifestazioni che da giorni si stanno svolgendo nel mondo, molte anche quelle promosse in Italia.


“Libertà, libertà”, urlavano in coro i manifestanti che giovedì sono arrivati in piazza del Plebiscito a Napoli per Cuba.  “Vogliamo la libertà per il nostro Paese, viva Cuba libera”, ripetevano.

“Noi non vogliamo un’invasione per Cuba, noi vogliamo un intervento umanitario per aiutare il popolo. Non vogliamo la guerra per il nostro Paese, vogliamo soltanto che il nostro popolo sia libero, libero di esprimersi, di godere dei propri diritti”, ha affermato un portavoce del comunità cubana.

A sostegno della manifestazione napoletana anche la Lega, rappresentata da Mariam Scandroglio, presidente dell’associazione “Il Ponte” e coordinatrice del dipartimento Africa per il dipartimento Lega nel mondo: “Sono molto vicina al popolo cubano – ha dichiarato Scandroglio – in quanto, come afroitaliana, li posso considerare nostri cugini. Quello cubano è stato uno dei primi popoli, quando è scoppiata l’emergenza pandemica in Italia, ad inviare i medici. Molti italiani vivono a Cuba, tanti hanno famiglie miste. La Diaspora cubana è una delle più vive per quanto riguarda la cooperazione tra i popoli e gli scambi culturali. Quindi reputo un dovere civile stare vicino ed aiutare la rivoluzione cubana che chiede un governo democratico. Non vogliamo un’invasione, ma un intervento umanitario per aiutare il popolo di Cuba. Non vogliamo una guerra ma solo che il popolo cubano sia libero di esprimersi, abbia i suoi diritti garantiti”.

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