Rafforzare il dialogo tra impresa, mondo accademico e istituzioni, per promuovere la ricerca e l’innovazione in ottica della transizione ecologica, del Made in Italy e della moda. Questo l’obiettivo del Polo della Manifattura Sostenibile che, nato con la sottoscrizione di un accordo quadro nella sala della Commissione Bilancio del Consiglio Regionale della Campania, è stato presentato ufficialmente nella Sala Convegni della Giunta Regionale.
Nel Polo si lavorerà per avviare un processo di industrializzazione volto alla produzione di accessori non più in pelle animale ma in materiali sostenibili, in linea con i principi dell’economia circolare. Si opererà secondo un comune disegno operativo, per impegnarsi nella ricerca nel campo dei materiali innovativi e sostenibili e per creare le basi per una transizione ecologica non più procrastinabile.
Fondamentale, in tal senso, la partecipazione del Dipartimento di Ingegneria Chimica dei Materiali e della Produzione Industriale dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Salerno, dove la ricerca è già centrata sulla realizzazione di tessuti sostenibili ottenuti dagli scarti dei prodotti ortofrutticoli, mentre quella alla Federico II dalle cellule animali.
Il Polo sarà strutturato come società consortile, nella quale confluiranno in primis le università, le imprese di tutto il comparto manifatturiero – pelletteria, ma anche il tessile e il calzaturiero, una società largamente inclusiva che non commercializza ma incentiva la ricerca – e anche rappresentanti di categoria come Assopellettieri e Confindustria Moda. Questo per riuscire ad aumentare la capacità di sviluppare progetti di ricerca competitivi. Le aziende che potranno aderire al Polo della Manifattura Sostenibile – fanno sapere i fondatori – dovranno essere qualificate e sane, in modo da bandire chi non è in regola e da tutelarle creando una blockchain del settore.
Il progetto è nato su impulso di Claudio Giaquinto, direttore industriale di P&C Srl, coadiuvato da Vittorio Cantone, commercialista e revisore legale dell’azienda. Ed è negli stabilimenti della P&C che verranno trasferiti laboratori con strumenti e macchinari innovativi in intesa con i due dipartimenti universitari che metteranno a disposizione dei dottorandi che porteranno avanti le attività di ricerca in sinergia con l’impresa. Il frutto di tali ricerche sarà il via ad un brevetto cointestato tra università e privato, in misura proporzionale all’effettivo contributo. Il Polo potrà concedere borse di dottorato, di studio e ricerca, premi e contratti per la preparazione e la mobilità di ricercatori e esperti internazionali nell’ambito di sviluppo dei progetti.
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