Fonte foto: Ministero della Giustizia

Sono passati due anni dall’entrata in vigore del Codice Rosso, la legge n.69 del 2019 voluta per garantire maggior tutela alle donne vittime di violenza. Fino ad oggi, però, i dati che vengono dalla realtà ci offrono un quadro ancora allarmante su femminicidi e maltrattamenti ai danni delle donne.

Con lo scopo di rafforzare ulteriormente le misure contro la violenza di genere, la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, e la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, hanno elaborato un nuovo pacchetto di norme contenuto nel disegno di legge che oggi è stato approvato dal Consiglio dei ministri. Ora il testo dovrà passare al Parlamento.

La possibilità di procedere di ufficio per i reati per cui oggi è necessario sporgere querela per avviare le indagini, il potenziamento dell’uso del braccialetto elettronico, la possibilità per il giudice civile di chiedere misure di protezione come il divieto di avvicinamento sono alcune delle novità contenute nel Ddl.

“Abbiamo sempre creduto in questo provvedimento che contiene un ventaglio di interventi che hanno un obiettivo chiaro: rafforzare gli strumenti di prevenzione e protezione delle donne”, ha dichiarato la ministra della Giustizia, Marta Cartabia. Il testo è stato illustrato in una conferenza stampa a cui ha assistito anche il premier Mario Draghi.

Sono 10 gli articoli del Ddl approvato dal Consiglio dei ministri. Per reati come le percosse, le lesioni e la violenza sessuale non aggravata (per i quali oggi si può procedere solo in caso di querela) si prevede la procedibilità d’ufficio qualora l’ammonimento del questore non si rivelasse sufficiente a frenare le condotte violente, oltre a un aumento della pena fino a un terzo. Inoltre, si estende l’ammonimento del questore ad altri reati spia di un aumento di violenza.

Poi, si rende possibile l’applicazione delle misure di prevenzione della sorveglianza speciale e dell’obbligo e divieto di soggiorno, previste dal Codice antimafia, anche per reati contemplati dal Codice Rosso, come il tentato omicidio, la violenza sessuale e la deformazione permanente del viso.

Viene incentivato, inoltre, l’uso del braccialetto elettronico, sia per gli arresti domiciliari che in caso di divieto di avvicinamento o obbligo di allontanamento dalla casa familiare, prevedendo una misura cautelare più afflittiva per chi lo rifiuterà e il carcere in caso di manomissione.

Il Ddl introduce un nuovo istituto: il fermo da parte del pm (o, in caso di urgenza, della polizia giudiziaria) della persona gravemente indiziata di delitti compresi nel Codice Rosso, qualora si dovesse ritenere che la vittima sia in pericolo di vita.

Inoltre, già in fase di denuncia, potrà essere possibile adottare la vigilanza dinamica a tutela della vittima: la polizia giudiziaria potrà segnalare al Prefetto le situazioni di concreto e rilevante pericolo.

Per chi viola il divieto di avvicinamento alla vittima, si prevede l’arresto obbligatorio in flagranza e si rafforzano le misure cautelari, consentendo l’applicazione di misure coercitive per tutti i casi di lesioni quando ricorrono le aggravanti del codice rosso. Arresto obbligatorio in flagranza di reato anche in caso di violazione di un divieto emesso dal giudice civile.

La sospensione condizionale della pena sarà subito revocata in caso di violazione degli obblighi del condannato. E in caso di scarcerazione dell’imputato o del condannato, saranno avvisate le persone offese, il questore e il prefetto, per valutare eventuali misure a tutela della vittima.

Se vuoi sostenere tell, inviaci una donazione o scrivici a info@tellonline.it per la tua pubblicità sul nostro sito.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here