È entrato in vigore l’obbligo di green pass per viaggiare sui mezzi del trasporto pubblico locale, ma la partenza ha messo subito in chiaro con cosa deve scontrarsi nella realtà: la carenza dei controlli. Siamo stati tra le stazioni e le fermate degli autobus di Napoli per capire cosa ne pensano gli utenti e come stanno andando le verifiche. Alle fermate degli autobus, agli ingressi delle stazioni dei treni, la risposta degli utenti è sempre la stessa: “Nessun controllo, nessuno mi ha chiesto il green pass”.

Filippo e Sandro sono appena arrivati dal Marocco, sono di Roma. In seguito alla cancellazione di un volo a causa della chiusura delle frontiere del Paese africano e dopo mille peripezie per trovarne un altro, sono atterrati a Napoli e sul bus dell’Anm che li ha condotti al centro nessuno gli ha chiesto il green pass. “Non ci hanno chiesto niente”, hanno detto. “Neanche all’aeroporto: nessuno ci ha chiesto il green pass, i tamponi. All’aeroporto di Casablanca invece abbiamo avuto un controllo spietato”, hanno riferito. Poco più avanti, una donna scesa da un altro autobus risponde seccata: “Che cosa? Il green pass?”.

“Stiamo facendo il massimo con le risorse a disposizione. I controlli vengono effettuati a campione e in relazione a quello che è il personale disponibile”, ha affermato il commissario capo della Polizia di Stato, Teresa Gargiulo. Sette le persone pescate senza green pass e sanzionate dagli agenti alla fine della prima giornata di controlli. “Sono stati impiegati più di 150 uomini e in totale sono state controllate mille persone. C’è stato un controllo molto rafforzato, che è stato esteso anche agli esercizi commerciali”, ha detto Gargiulo, che opera presso il dipartimento della Polizia ferroviaria di Napoli. Mentre snocciola i numeri del debutto, alle sue spalle ci sono i poliziotti che alla stazione centrale sono rimasti ai varchi per i treni regionali per tutto il giorno. Stretta sorveglianza è stata esercitata anche all’ingresso della metropolitana di piazza Garibaldi. Altrove, però, i controlli sembrano assenti.

Non ne abbiamo trovati elle stazioni della Circumvesuviana, la linea ferroviaria che collega i comuni vesuviani fino a Sorrento. In un viaggio di 30 minuti, su un treno che ha fatto tappa ad una decina di fermate, nessuno ci ha chiesto il green pass, né all’ingresso della stazione di partenza, né a bordo, tanto meno alla stazione cruciale di Garibaldi al ritorno. Nessuno degli utenti intervistati aveva dovuto esibire un green pass prima di salire a bordo. E sul treno c’era anche qualcuno senza mascherina: “Lo faccio spesso”, dice un ragazzo.

“I controlli ci sono”, afferma Giovanni Marasco, responsabile della protezione aziendale di Eav, la Srl con socio unico la Regione Campania che gestisce la Circumvesuviana. Il funzionario parla degli strumenti messi a disposizione degli utenti per segnalare disagi e trasgressioni e illustra l’organizzazione predisposta con l’entrata in vigore dell’obbligo di green pass: “Delle nostre maestranze, quelle dedicate alla verifica dei titoli di viaggio, più le nostre guardie giurate presenti presso le stazioni, collaboreranno con le forze dell’ordine effettuando la verifica a campione: in ingresso per il personale Eav, ed in uscita esclusivamente da parte delle forze dell’ordine”. Nessun controllo a bordo, per ora: “Per il servizio a bordo treno non è stata predisposta alcuna attività, quindi parliamo di servizi nelle stazioni e presso i capolinea”. Sull’assenza di controlli che abbiamo riscontrato, dice: “Per la vastità della nostra linea e per il numero delle stazioni è chiaro che un controllo capillare non ci può essere, per tale motivo si parla di verifica a campione”.

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