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Il Tar sospende l’ordinanza del presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Accolto il ricorso presentato da alcuni genitori che si sono opposti alla parte del provvedimento del 7 gennaio con cui il governatore aveva stabilito la proroga della riapertura delle scuole dell’infanzia, elementari e medie al 29 gennaio. Da domani, quindi, si torna alla didattica in presenza.

La decisione di De Luca ha raccolto l’opposizione del governo, che nei giorni scorsi ha annunciato l’intenzione di impugnare l’ordinanza, e ha innescato uno scontro pubblico tra il governo centrale, che ha confermato il ritorno in classe da oggi, e diverse regioni e enti locali che sollecitavano un rinvio della riapertura delle classi.

Per De Luca in Campania non ci sono le condizioni per garantire il ritorno in classe in sicurezza. “Le misure previste dal decreto governativo sono inattuabili e del tutto virtuali, almeno nel territorio regionale della Campania, tenuto conto che: vi è impossibilità di assicurare il contact tracing e insostenibilità dei carichi da parte delle Asl, attestata dai dirigenti scolastici e da tutti i direttori generali delle Asl campane”, è stato ribadito nella documentazione inviata al Tar.

Per De Luca non c’era stata alcuna violazione di legge, per la “provata condizione di eccezionale e straordinaria necessità attestata”. Nella relazione dell’unità di crisi regionale si sottolinea, tra le altre cose, che in Campania c’è stato un raddoppio dei ricoveri per Covid in una settimana e che i posti pediatrici Covid sono terminati. Tutte motivazioni che non sono bastate. Secondo il giudice amministrativo, l’ordinanza è “palesemente in contrasto rispetto alle scelte operate a livello di legislazione primaria”.

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