“La più grande centrale nucleare d’Europa è in fiamme in questo momento”, aveva allertato nella notte il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, su Twitter. Dopo qualche ora, alle 6,20 (ora locale), l’incendio è stato spento. A generare le fiamme i bombardamenti della Russia. L’impianto è ora sotto il controllo delle forze russe.

La centrale colpita è quella di Zaporizhzhia. I soccorritori ucraini sono riusciti a spegnere l’incendio. I servizi di emergenza statali hanno affermato che non ci sono state vittime nell’incendio e che non sono stati colpiti i siti del reattore ma un vicino sito di addestramento di cinque piani. Il personale della stazione sta continua comunque a monitorare lo stato delle unità di potenza dell’impianto.

“L’autorità di regolamentazione ucraina ha affermato che un incendio nel sito non ha colpito le apparecchiature ‘essenziali’ e il personale dell’impianto sta adottando misure attenuanti. Non sono stati segnalati cambiamenti nei livelli di radiazioni nell’impianto”, ha confermato in una nota l’Aiea, Agenzia internazionale per l’energia atomica. “L’Aiea – ha poi assicurato – continua a monitorare da vicino gli sviluppi della centrale nucleare di Zaporizhzhia e rimane in costante contatto con l’Ucraina. Continuerà a fornire aggiornamenti regolari sulla situazione”.

L’attacco della Russia è stato definito “orribile” e “sconsiderato” dai leader occidentali. Il presidente dell’Ucraina ha affermato di essere stato in contatto con i leader di Stati Uniti, Regno Unito, Ue, Germania e Polonia, e con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica. Zelensky, ricordando la catastrofe di Chernobyl nel 1986, ha sollecitato “un’azione immediata” dal mondo. Si è rivolto anche ai comuni cittadini. “Europei, – ha pungolato – svegliatevi per favore. Dite ai vostri politici che le forze russe stanno sparando alla centrale nucleare in Ucraina”.

Zaporizhzhia si trova a sud-est dell’Ucraina, area dove la Russia sta rafforzando la sua offensiva. Le truppe del Cremlino si stanno avvicinando alla città di Mariupol, dove esercito russo ha interrotto la fornitura di acqua ed energia elettrica. Un paio di giorni fa hanno preso il controllo di Kherson. Proseguono i bombardamenti nei dintorni di Kiev, a Kharkiv in varie altre città dell’Ucraina. Colpiti anche edifici residenziali.

Nei negoziati che si sono svolti ieri tra Russia e Ucraina è stato trovato un accordo per la creazione di “corridoi umanitari” per l’evacuazione dei civili. Sarebbero già oltre un milione le persone fuggite dell’Ucraina.

In Russia, intanto, si rafforza la censura. La camera bassa del Parlamento ha approvato all’unanimità una legge che stabilisce misure contro la stampa e il carcere fino ai 15 anni per chi diffonde “notizie false” sull’invasione dell’Ucraina e “discredita” le forze armate russe. Con l’approvazione della legge uno dei pochi giornali russi indipendenti, Novaya Gazeta, ha comunicato che smetterà di scrivere sulle operazioni militari in Ucraina, e la Bbc deciso di sospendere le sue attività giornalistiche in Russia.

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