Fonte foto: Pixabay

La strage di Uvalde è la peggiore degli ultimi 10 anni dopo quella di Sandy Hook, quando un giovane sparò e uccise 26 persone, inclusi 20 bambini, nella scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, nel Connecticut. Ed è accaduta a distanza di 10 giorni da un’altra sparatoria di massa, quella di Buffalo. In tutti e tre i casi il presunto assassino ha meno di 21 anni.

I numeri parlano di 693 sparatorie di massa registrate negli Stati Uniti solo nel 2021 e di 212 nel 2022, con 6300 morti con armi da fuoco nei primi quattro mesi dell’anno. I dati sono dell’associazione “Gun Violence Archive”.


Eppure solo due settimane fa due giudici della corte d’appello (nominati da Trump in California) hanno annullato una legge statale che vietava la vendita di fucili d’assalto ai minori di 21 anni. Se il provvedimento sarà confermato dalla Corte Suprema, la decisione avrà un enorme peso politico, anche alla luce del fatto che gli autori delle stragi di Uvalde, di Buffalo e di Newton sarebbero rientrati tutti nella categoria destinataria del divieto.

Il Secondo Emendamento alla Costituzione degli Stati Uniti afferma che “il diritto delle persone a detenere e portare armi non deve essere violato”, ciò garantisce il diritto personale a detenerne una. Con la sparatoria a Sandy Hook, avvenuta il 14 dicembre del 2012, si evocò una riforma nazionale della legislazione sulle armi, ma fino ad oggi è rimasto tutto fermo.

La strage di Uvalde ha portato a lanciare nuovi appelli alla riforma. “Questo tipo di sparatorie di massa si verificano raramente in qualsiasi altra parte del mondo. Perché siamo disposti a convivere con questa carneficina? Dov’è, in nome di Dio, la nostra spina dorsale per avere il coraggio di resistere alla lobby delle armi? È tempo di trasformare questo dolore in azione”, ha affermato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

I Democratici sono ora al potere, hanno la maggioranza in tutte e due le camere del Congresso, ma per approvare regolamenti sul controllo delle armi troverebbero l’opposizione dei senatori repubblicani in fase di ostruzionismo, una procedura parlamentare che richiede almeno 60 voti nei 100 seggi del Senato per approvare la maggior parte delle leggi. Ad oggi solo una cinquantina di senatori repubblicani hanno espresso apertura verso una nuova legislazione sulle armi.

Tra le proposte attualmente in discussione, vi è una legge “red flag”, che vieta la vendita di armi da fuoco a persone con malattie mentali o precedenti penali e prevede controlli estesi sui precedenti degli acquirenti di armi, compreso quello delle vendite private di armi. Ad ogni modo, anche in caso di approvazione della legge, non si riuscirebbe a intervenire sui 393 milioni di armi da fuoco attualmente detenute negli Stati Uniti.

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