“Nessuna persona bullizzata, perseguitata, deve sentirsi sola. Bisogna allargare la dimensione dell’ascolto avendo un’organizzazione sistemica, a specchio” rispetto al fenomeno del bullismo. “Istituzioni, scuola, giovani, adulti devono lavorare insieme”. La dottoressa Elena De Rosa, psicologa e psicoterapeuta esperta delle problematiche adolescenziali dell’Open point Asl Napoli 1 Centro (guidata dal direttore generale Ciro Verdoliva) – Distretto 28 Scampia – traccia quelle che sono coordinate per il contrasto agli atti di bullismo e di cyberbullismo, che continuano a mietere vittime giovanissime.

L’ultima tragedia a Gragnano

L’ultimo, terribile, episodio che ha portato questa nostra intervista alla dottoressa De Rosa, si è verificato lo scorso 31 agosto a Gragnano, in provincia di Napoli, dove Alessandro, un giovane di 13 anni, si sarebbe suicidato lanciandosi dal balcone della sua casa al quarto piano di via Lamma a seguito delle minacce che avrebbe ricevuto via social e dal vivo da un gruppo di giovanissimi. L’ipotesi iniziale presa in considerazione era stata quella di una caduta accidentale nel tentativo di aggiustare un’antenna.

A indagare sulla morte dell’adolescente, sono la Procura di Torre Annunziata (guidata dal Procuratore della Repubblica Nunzio Fragliasso) e la Procura minorile di Napoli (procuratore della Repubblica Maria de Luzenberger Milnernsheim). Sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti i messaggi ricevuti da Alessandro sul proprio telefonino. Tra questi ne sarebbe stato trovato uno davvero agghiacciante: “Ucciditi”. Prima della morte il ragazzo avrebbe a sua volta indirizzato un messaggio alla fidanzata, dicendole: «Tra poco toglierò il disturbo».

Sono attualmente 6 le persone indagate per cyberbullismo e istigazione al suicidio: 4 minorenni, tra questi una ex fidanzata di 14 anni, che si sarebbe vendicata per un rifiuto di Alessandro a continuare la relazione, e un ragazzo e una ragazza maggiorenni. Il gruppo avrebbe più volte intimidito il 13enne sia dal vivo che via social sino a indurlo al gesto estremo. È su questo che si stanno concentrando gli approfondimenti giudiziari del caso. Sul corpo di Alessandro è stata disposta per ieri, lunedì 5 settembre, l’autopsia dopodichè saranno fissati i funerali a Gragnano.

Il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo

La psicologa e psicoterapeuta, Elena De Rosa, spiega: “Quello che succede con il bullismo e il cyberbullismo è un fenomeno molto complesso. Il ragazzo sente dentro di sé una difettualità che lo riguarda e che si diffonde molto rapidamente nei social attraverso i like al persecutore o a chi riproduce la notizia. Questa – aggiunge la dottoressa De Rosa –  è una grande ferita narcisistica di fronte alla quale tutti abbiamo responsabilità: giovani, adulti, istituzioni scolastiche, le quali devono lavorare alla prevenzione di questo fenomeno”.

Specularmente bisogna tenere conto anche della condizione di chi invece è responsabile di atti di bullismo. “Anche in lui è come se ci fosse lo stesso tipo di sofferenza. Spesso il bullo ha una storia di disagio personale molto forte dal punto di vista personale”, sottolinea la psicologa, rafforzando poi il concetto. “Spesso il bullo è stato bullizzato a sua volta, ha vissuto in condizioni di solitudine, ha un’autostima molto bassa”.

Dunque, si ritorna alla domanda ancora troppo spesso inevasa: come cercare di arginare questa deriva? Su questo la dottoressa Elena De Rosa ha pochi dubbi: “Bisogna imparare ad ascoltare, essere sensibili a ogni piccolo segnale e avere un’organizzazione sistemica, a specchio. Istituzioni, scuola, giovani, adulti devono lavorare insieme. La formazione va fatta insieme con le varie professionalità e anche le varie fasce d’età, non singolarmente. Nessuna persona bullizzata, perseguitata deve sentirsi sola”.

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