I nuovi presidenti delle due camere del parlamento italiano sono Ignazio La Russa, al Senato, e Lorenzo Fontana, alla Camera dei deputati. La Russa, di Fratelli d’Italia, è stato eletto giovedì 13 ottobre al primo scrutinio con 116 voti, senza i voti di molti dei 18 senatori di Forza Italia, partito alleato di Fdi, e con molti voti arrivati invece dall’opposizione. Tensioni interne al centrodestra sulla formazione del prossimo governo avrebbero spinto Forza Italia a decidere di non partecipare alla votazione.

Ministro della Difesa per tre anni nell’ultimo governo Berlusconi, La Russa, 75 anni, originario di Catania, è stato vicepresidente della Camera e del Senato. Figlio del segretario cittadino del partito nazionale fascista, la sua carriera politica comincia con una militanza nel Fronte della Gioventù, la sezione giovanile dell’Msi. E’ stato uno dei fondatori di Fratelli d’Italia. Nel discorso di insediamento Ial Senato, dopo la sua elezione, ha rassicurato che la liberazione dal nazifascismo è un “valore di tutti gli italiani”.

Alla Camera è stata più lunga l’attesa per conoscere il nuovo presidente. Sono stati necessari quattro scrutini per la sua elezione: dopo le tre fumate nere di giovedì, il nome è arrivato ieri, alla quarta votazione, con 222 preferenze a favore di Fontana, 42enne, vice segretario della Lega.

Noto per le sue posizioni omofobe, antiabortiste e pro-Putin, Fontana, 42 anni, europarlamentare e due volte ministro, ha messo d’accordo tutti i partiti della maggioranza di centrodestra (Fdi, Forza Italia e Lega), all’indomani della spaccatura emersa con la votazione al Senato. Da cattolico, nei ringraziamenti con cui ha introdotto il suo discorso alla Camera, ha voluto “dedicare un primo saluto al pontefice Francesco, che rappresenta – ha detto – il riferimento spirituale della maggioranza dei cittadini italiani, e promuove il rispetto dei più alti valori morali nel mondo”.

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