“La fine di un’era per Hamas”, così titola il Jerusalem Post dopo l’uccisione in Libano del numero due di Hamas, Saleh al-Arouri. Israele non si è ancora attribuita la responsabilità dell’uccisione, ma si teme che l’attacco possa allargare la guerra in Medio Oriente. Saleh al-Arouri, ieri, si trovava in un edificio della capitale Beirut quando un drone ha provocato l’esplosione che lo ha ammazzato.

Un attacco mirato, che ha causato la morte di altre 6 persone: Kalil Al Hayya, alto funzionario e membro dell’ufficio politico di Hamas, due comandanti delle Brigate Al Qassam e le guardie del corpo. Il primo ministro libanese ha accusato Israele, sostenendo di aver trascinato il Libano in una nuova fase di scontri. Hezbollah ha avvertito che ci sarà una risposta.

Unifil, Forza ad interim delle Nazioni Unite in Libano, esprime la sua forte preoccupazione per una possibile escalation delle tensioni. “Continuiamo a implorare tutte le parti di cessare il fuoco e tutti gli interlocutori influenti di sollecitare moderazione”, ha affermato il portavoce Kandice Ardiel. Da quando è iniziata la guerra tra Hamas e Israele, si registrano scontri tra le forze israeliane e Hezbollah, l’organizzazione islamista, sciita e antisionista libanese sostenuta dall’Iran.

Il presidente francese Macron – ha fatto sapere l’Eliseo – in una conversazione telefonica con il ministro Benny Gantz ha invitato Israele a evitare un’escalation in Libano.

A Gaza, intanto, continuano i bombardamenti. Colpita, ieri, una sede della Mezzaluna Rossa palestinese a Khan Younis, a sud della Striscia. L’organizzazione umanitaria ha affermato che le forze israeliane hanno preso di mira l’ottavo piano e che i droni hanno sparato nelle vicinanze del vicino ospedale di Al-Amal. Sono rimasti uccisi cinque sfollati, tra cui un neonato di non più di una settimana. “I ripetuti attacchi al quartier generale della PRCS da parte delle forze israeliane sono profondamente preoccupanti. La sicurezza di coloro che cercano rifugio dovrebbe essere protetta e rispettata”, ha scritto su X l’organizzazione.

Secondo il ministero della Sanità a Gaza (gestito da Hamas), più di 22.000 persone sono state uccise nella Striscia da quando Israele ha iniziato la sua controffensiva dopo l’attacco del 7 ottobre scorso, quando Hamas fece incursione in territorio israeliano uccidendo 1.200 persone e prendendone in ostaggio altre 240.

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