Un immaginario giardino purificatore, una dimensione separata dalla realtà quotidiana in cui perdersi. Un’esperienza personale ed introspettiva personalissima, tra materiali ed immagini liquidi e solidi, è quella che si vuole far vivere a chi decide di immergersi nelle opere di Rosa Mundi, pseudonimo di un’artista che non ha mai voluto mostrare il proprio volto. Sono 118 le opere e 4 le videoinstallazioni in esposizione a Palermo, nelle sale museali di Palazzo Branciforte. Sono rappresentative di 33 anni di ricerche e sperimentazioni, tra pittura, sculture, fotografie e video arte.

“L’arte è il mio sesto senso, il mio terzo occhio, la principale corda del mio corpo, il mio grande amore, la stanza in cui desidero spegnermi e sorridere alla vita, trasmigrando in una nuova dimensione, dopo la morte”, sono le parole di Rosa Mundi. E con questo spirito è stata concepita la mostra siciliana curata da Andrea Guastella e promossa dalla Fondazione Sicilia, con il sostegno tecnico della Fondazione Donà dalle Rose, dell’Associazione Settimana delle Culture, e di Doge Venice Red Carpet.

Varcate le imponenti mura dello spazio museale, si apre un lungo corridoio segnato da tre suggestive sfere armillari per poi arrivare alla Sala della Cavallerizza, tra opere pittoriche della fine del Novecento e opere più recenti, sculture in marmo e pietra selezionate alla Biennale di Helsinki nel 2016, la BIAS ideata e promossa da Rosa Mundi con il coinvolgimento di artisti provenienti da tutto il mondo, Cairotronic la Biennale del Cairo nel 2018, la Biennale Arte di Venezia 2017 e 2022, sino alle più recenti opere prodotte in occasione dei suoi ultimi viaggi in Senegal ed a Cipro, dove ha vinto lo Special Award per la Biennale Arte di Larnaca 2023.

I lavori di Rosa Mundi sono il risultato di lunghi studi sulla luce e i suoi riflessi. Per realizzarli l’artista usa prevalentemente pigmenti naturali vegetali ed organici, misti ad olio di oliva, uovo ed estratto di meduse, oltre a materiale riciclato, tra cui il vetro, il marmo, la plastica così nobilitata, restituendo nuova vita alla materia, giocando con la luce ed i sui rifessi. A Palermo con la mostra “Giardino delle Vergini” l’artista propone un territorio di confine tra due mondi che sarà possibile esplorare fino al 10 marzo.

“Il Giardino delle Vergini” è un viaggio immersivo nel mondo onirico di Rosa Mundi, che conduce lo spettatore attraverso un percorso espositivo dove l’uomo, la natura e il sogno sono protagonisti. La mostra si snoda come una passeggiata in un immaginario giardino purificatore inteso come una dimensione separata dalla realtà quotidiana. Ai lavori esposti sono associate composizioni sonore dei Maestri Mario Bajardi, Alberto Bof (Oscar per colonna sonora testi “Shallow” e arrangiamenti per Lady Gaga) e Carlo Condarelli, oltre al giovanissimo e talentuoso Jacopo Lo Bue di Lemos, in modo da creare un gioco di luci, ombre, musiche e immagini semitrasparenti che portano nel cuore della Sicilia, sotto il segno dell’arte contemporanea internazionale, un Paradiso terrestre dove perdersi e sognare.

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