In Russia il centro commerciale Crocus City Hall nella serata di venerdì 22 marzo è stato il teatro di una strage. Nel grande complesso di Krasnogorsk, città a nord-ovest di Mosca, 4 uomini armati, in tenuta mimetica, hanno aperto il fuoco colpendo le persone che erano lì radunate al teatro per assistere al concerto della rock band Picnic. Prima di lasciare il centro, gli attentatori avrebbero innescato con molotov e granate un rogo che in pochi minuti ha devastato l’intero edificio provocando anche il crollo del tetto. Gli assalitori sarebbero poi fuggiti a bordo di una Renault bianca. Forze speciali russe e mezzi di soccorso hanno immediatamente raggiunto il Crocus City Hall ma è stato necessario far alzare in volo gli elicotteri per domare le fiamme. Almeno 133 sarebbero le vittime. Di queste, 3 bambini. Mentre più di 100 sarebbero i feriti attualmente ancora ricoverati negli ospedali russi.

Dalla festa al terrore

In quella che doveva essere una serata di festa per il ritorno dei Picnic, che dopo un periodo di assenza dalle scene si sarebbero nuovamente esibiti per il loro pubblico, la Russia è ripiombata nell’incubo degli attentati terroristici degli anni ’90.
Il teatro era pieno di spettatori. La data fissata per l’evento aveva fatto registrare il sold out con i 6.200 posti della sala teatro del Crocus City Hall tutti prenotati.

Sin dai primi minuti dalla notizia del sanguinoso attacco sono circolati filmati realizzati da coloro che erano presenti nel centro commerciale. Non è chiaro se ad agire siano stati 4 o 5 uomini armati di fucili d’assalto Kalashnikov, nei video si sentono continui spari e si vedono le persone terrorizzate abbandonare la sala dove avrebbe dovuto tenersi lo spettacolo dei Picnic.

Tra i sopravvissuti, alcuni raccontano che mentre erano seduti nella parte superiore dell’Hall, hanno sentito alcuni colpi d’arma da fuoco. All’inizio nessuno aveva compreso cosa stesse succedendo, poi hanno visto i terroristi irrompere nella sala e sparare all’impazzata, prima di gettare una molotov e dare tutto alle fiamme.

La rivendicazione

Nelle ore della caccia ai responsabili la propaganda di guerra con il rischio di un’ escalation delle ostilità aveva già preso il largo tra le dichiarazioni del Cremlino e le nette smentite da parte dei funzionari ucraini di un coinvolgimento di Kiev quando è giunta la rivendicazione dell’Isis attraverso il canale Telegram, confermata dalle fonti di intelligence degli Usa. “L’attacco si inserisce nel contesto di una guerra furiosa tra lo Stato Islamico e i Paesi che combattono l’Islam”, sarebbe stato scritto nella rivendicazione dell’Isis su Amaq, canale sul quale sarebbe stata pubblicata anche la foto dei “quattro combattenti”.

La cattura

Dopo aver annunciato che tutti coloro coinvolti nell’atto terroristico sarebbero stati presto identificati e l’ avrebbero pagata, in un discorso alla tv nella giornata di sabato 23 marzo, Putin ha parlato di 11 arresti, spiegando che tra gli individui tratti in fermo ci sarebbero anche gli attentatori: “Hanno cercato di nascondersi e si sono diretti verso l’Ucraina, dove, secondo le prime informazioni, è stata preparata una finestra per attraversare il confine di stato”, ha dichiarato il Presidente.

Sono tutti cittadini stranieri, rende noto il ministero degli interni russo, citato da Ria Novosti. Il gruppo di assaltatori avrebbe percorso circa 400 km, la sua fuga è finita a 100 km dal confine ucraino. Dalle prime ricostruzioni, uno dei 4 attentatori avrebbe risposto al fuoco delle forze dell’ordine di Mosca e sarebbe rimasto ferito. Secondo l’FSB, IL Servizio per la Sicurezza della Russia, gli uomini armati avevano contatti in Ucraina e sarebbero stati catturati vicino al confine.

Il portavoce dell’intelligence militare ucraina Andriy Yusov, ascoltato dall’agenzia Reuters, ha precisato: “L’Ucraina non è stata coinvolta in questo attacco terroristico. L’Ucraina sta difendendo la sua sovranità dagli invasori russi, sta liberando il proprio territorio e sta combattendo contro l’esercito occupante e contro obiettivi militari, non contro i civili”.

Le reazioni

Sin dai primi minuti dopo la diffusione delle immagini dell’attacco, si è levato unanime il coro di condanna al sanguinoso atto terroristico da parte dei leaders mondiali. Solidarietà al capo del Cremlino da parte di Xi Jinping, Macron, Modi e Erdogan.

“Il crudele attentato terroristico consumato a Mosca invoca la più ferma condanna”, si legge in una nota del Quirinale. “Orrore ed esecrazione debbono accompagnare la violenza contro tutte le innocenti vittime civili. Combattere ogni forma di terrorismo deve essere un impegno comune a tutta la comunità internazionale”, così il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La premier Giorgia Meloni ha parlato di “orrore nel massacro di civili innocenti inaccettabile” ribadendo “ferma e totale condanna del governo italiano a questo efferato atto di terrorismo”.

“Il mio pensiero in questo difficile momento – ha scritto su X la Presidente della Commissione Europea, Von der Leyen – va alle vittime e alle loro famiglie”.

“L’Isis è un comune nemico terrorista che deve essere sconfitto ovunque”, ha assicurato la portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, precisando che la presidenza americana “condanna fermamente l’atroce attacco terroristico di Mosca”, che ha colpito “civili innocenti”. “Speriamo” che l’attacco al teatro di Mosca non sia il “pretesto per un’escalation della violenza”, ha dichiarato il premier polacco Donald Tusk.

Dagli Usa avvertimenti sul rischio di attentati

“All’inizio del mese di marzo, il governo americano aveva informazioni su un piano per un attacco a Mosca contro grandi raduni e concerti” e le “ha condivise con le autorità russe”, queste le parole della portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale Adrienne Watson che avrebbe quindi confermato la notizia degli avvertimenti al capo del Cremlino da parte della Casa Bianca.

Lutto nazionale

Vladimir Putin ha espresso le sue condoglianze alle famiglie ed agli amici dei morti e dei feriti dichiarando il 24 marzo giorno di lutto nazionale in memoria delle vittime dell’attacco terroristico al municipio di Crocus.

 

Sicurezza rafforzata

In Italia il Viminale ha disposto l’innalzamento delle misure di sicurezza nei luoghi sensibili.
Particolare attenzione viene dedicata ai luoghi di culto e di preghiera come le sinagoghe, alle ambasciate, alle stazioni ed agli aeroporti.

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